Spinazzola sugli spalti di Wembley, l’ennesimo passaggio dall’inferno per tornare in paradiso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-12

E’ mancato moltissimo Leonardo Spinazzola nella finale di Wembley, l’esterno della Roma era stato tra i migliori fino a questo momento. Al termine della gara con la Spagna lo avevano festeggiato tutti i compagni, oggi Spina dagli spalti è sceso in campo a prendersi la coppa che si è meritato

article-post

Ha festeggiato anche lui, Lorenzo Spinazzola con le sue stampelle si è portato a casa la medaglia e la coppa di un grande Europeo. Era arrivato questo pomeriggio a Londra Leonardo Spinazzola, l’uomo in più dell’Italia di Mancini. Dopo un girone da favola, la gara travolgente con l’Austria e il ritmo incessante della sfida con il Belgio, l’esterno della Roma ha alzato bandiera bianca. Lo ha tradito il tendine d’Achille. Un infortunio nuovo per un giocatore tormentato dall’andirivieni con le infermerie che ne ha condizionato una carriera che comunque oggi gli permette di guardarsi alle spalle e vedere Atalanta e Juventus, oltre alla lunghissima gavetta che lo ha portato dalla serie C alla Nazionale.

L’esterno sinistro azzurro è stato uno dei migliori giocatori dell’Europeo, per qualcuno il migliore. Certamente, statistiche alla mano, il più veloce. E’ mancata molto alla nazionale la sua spinta sulla fascia in queste ultime due partite, oltre a quel feeling che si era venuto a creare con Lorenzo Insigne, le cui prestazioni hanno beneficiato dello spazio continuo creato dalle sovrapposizioni del treno giallorosso.

Spinazzola sugli spalti di Wembley, l’ennesimo passaggio dall’inferno: tra sei mesi in campo

Lo rivedremo tra 180 giorni in campo Leonardo Spinazzola. Quello rimediato contro il Belgio è il 17esimo stop nella carriera di un giocatore di 28 anni, tormentato da ginocchia deboli e muscoli di cristallo. Erano state le perplessità sulle sue condizioni di salute a far saltare nel gennaio 2020 lo scambio con l’interista Matteo Politano, già diretto a Roma. Dopo le visite mediche lo staff nerazzurro non si sentì garantito dal giocatore e così lo scambio saltò. Il resto è storia: Spinazzola da quel giorno ha conquistato la fascia sinistra della Roma, non lasciandola più.

Alla nostra Italia è mancato moltissimo il brio garantito dalle sue sgroppate. Non sono state male le due partite di Emerson Palmieri, sebbene l’italobrasiliano sia apparso un po’ arrugginito. Lecito, considerato il minutaggio limitato della stagione appena conclusasi. Spina, come lo chiamano affettuosamente i compagni, è stato comunque nei pensieri di tutti. Lo testimonia la maglietta numero 4 del compagno infortunato indossata da Lorenzo Insigne: sempre addosso, dai festeggiamenti del post gara contro la Spagna fino al rientro in aeroporto. E la sua passerella, davvero d’onore, in occasione della premiazione.

Potrebbe interessarti anche