Economia

L’emendamento M5S sulla canapa industriale

neXtQuotidiano 10/01/2020

Il giro d’affari è stato stimato in 150 milioni di euro nel 2018 e per il 2021 su scala europea è di 36 miliardi di euro, visto il crescente interesse da parte di vari settori tra cui farmaceutica, cosmesi,alimentare, packaging, edilizia e design

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Dopo il flop del tentativo di dicembre  cancellato dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati, il MoVimento 5 Stelle torna a proporre la legge sulla canapa industriale. Il Messaggero racconta che un emendamento è in preparazione: verrà presentato dal gruppo.

La proposta prevede l’uso «in forma essiccata,fresca,trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici» di cannabis in cui il contenuto di tetraidrocannabinolo (Thc) sia inferiore allo 0,5 per cento. Tremila aziende, tra produttori e distributori di cannabis light, sono rimaste in un limbo normativo dopo la sentenza della Cassazione di luglio che ha vietato la vendita di resine, olio e infiorescenze. L’idea grillina è ripresentare la stessa proposta come emendamento al Milleproroghe che dovrà essere convertito in legge. Il dl, licenziato dal Cdm lo scorso 21 dicembre, è stato assegnato in sede referente alle commissioni Giustizia e Bilancio di Montecitorio.

E i pentastellati sono pronti ad indossare di nuovo l’elmetto. Soprattutto ora che le sezioni unite penali della Cassazione si sono pronunciate con una sentenza storica a favore della auto coltivazione della marijuana. Anzi, la tentazione del Movimento è proprio quella di fare un riferimento esplicito alla pronuncia arrivata a fine anno per regolamentarla a livello legislativo. Stabilendo per esempio quante piantine possono essere coltivate e come poter rispettare i paletti posti anche dalla Corte Costituzionale.

canapa industriale

Il business della canapa industriale in Italia (Il Messaggero, 10 gennaio 2020)

Di qui la volontà di agire appunto nelle prossime ore con un emendamento di partito, su cui poi cercare i voti di una maggioranza trasversale attenta alle ragioni del mercato della cannabis light, che non sono necessariamente – spiegano i promotori pentastellati – coincidenti con il fronte antiproibizionista. Basti pensare che il giro d’affari è stato stimato in 150 milioni di euro nel 2018, e che per il 2021 il giro di affari previsto su scala europea è di 36 miliardi di euro, visto il crescente interesse da parte di vari settori tra cui farmaceutica, cosmesi,alimentare, packaging, edilizia e design.

Leggi anche: Come il MoVimento 5 Stelle ha fatto saltare l’emendamento sulla canapa Light per paura di Salvini

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