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Lega Nord, conti correnti bloccati
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-09-14
Vi ricordate la sentenza che condannò la Lega Ladrona a restituire 49 milioni di euro? Salvini denuncia: “Hanno bloccato i conti delle sezioni locali del Carroccio, non abbiamo i soldi per fare Pontida”
Il tribunale di Genova ha bloccato i conti correnti della Lega Nord in sei diverse banche in Emilia-Romagna, Liguria, Trentino. Lo annuncia il segretario del Carroccio Matteo Salvini. In una conferenza stampa alla Camera, Salvini ha spiegato che alcune banche, a livello locale (in Emilia, in Liguria, a Bergamo, a Trento) hanno negato l’accesso ai conti correnti di dirigenti locali della Lega chiamati a fronteggiare le spese per l’organizzazione della prossima manifestazione di Pontida e in vista dei referendum in Lombardia e Veneto.
Lega Nord, conti correnti bloccati
“Il provvedimento di sequestro cautelativo è stato deciso dal tribunale di Genova sulla base di una sentenza di primo grado che ha condannato Umberto Bossi e Francesco Belsito nonché i tre ex revisori contabili leghisti Diego Sanavio, AntonioTurci e Stefano Aldovisi ( 2 anni e 8 mesi i primi due, 1 anno e 9 mesi il terzo) e ha anche ordinato la confisca diretta alla Lega Nord di 48 milioni e 969.000 euro di finanziamento pubblico, cioè di quei rimborsi elettorali che nel 2008-2010 rimpinguarono le casse degli avversari di «Roma ladrona» sulla scorta di rendiconti ingannatori del Parlamento di «Roma Ladrona», perché o senza giustificativi o con spese per finalità estranee al partito.
Non è difficile capire quanto potrebbero essere drastiche le ripercussioni sui bilanci leghisti: il 2016 è stato chiuso con un rosso da un milione, 164 mila euro di depositi bancari e 436 di «valori in cassa». Anche perché all’epoca della sentenza si pensava che la prescrizione del reato avrebbe salvato anche il conto da pagare a Roma. Al momento, riferisce ancora Salvini, non sembra essere stato bloccato il conto della Lega nazionale, ma quelli di sezioni locali, come Bologna, Trento, Imperia ed altre. Insomma, “per mano della magistratura si sta provando a mettere fuori legge un partito, senza nessun atto formale in tasca, non ci è stato consegnato nulla. Domani mattina – annuncia – vedrò gli amministratori e gli avvocati e decideremo il da farsi, ma ad ora non sappiamo come pagare Pontida e come pagare i fornitori”.
Come l’ha presa Matteo Salvini
Sulla sua pagina Facebook Salvini non ha trovato di meglio da fare che gridare al complotto. Il segretario del Carroccio ha detto che “Il vecchio sistema sta usando un pezzo di magistratura per provare a bloccare la nostra (e vostra) avanzata, per minacciare e spaventare la Lega. Neanche in Unione Sovietica…”. In realtà, come abbiamo scritto, nel 2015 la Corte Costituzionale con la sentenza n.49 ha invece aperto alla possibilità di sequestro anche se il reato è a rischio prescrizione, lungo binari poi precisati dalle Sezioni Unite della Cassazione nella sentenza Lucci: il principio è che, anche se la prescrizione elide le condanne degli imputati, resta la confisca diretta del profitto quando (come qui) ci sia stata una precedente condanna con giudizio di merito sul reato, sulla responsabilità dell’imputato e sulla qualificazione del bene da confiscare.
Il sequestro dei conti correnti della Lega Nord è scattato su ordine del tribunale di Genova che ha accolto la richiesta del pm Paola Calleri di confiscare i soldi del partito. In particolare sono stati bloccati i conti di importanti federazioni tra cui Imperia, Bologna, Bergamo, Sanremo e Trento. La richiesta era partita dopo che il tribunale aveva disposto la confisca diretta di oltre 48 milioni al Carroccio a seguito della sentenza di condanna di Umberto Bossi, Francesco Belsito e altri cinque imputati, per la maxi truffa sui rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2010.
L’avvocato della Lega Nord spiega
“Non abbiamo in mano nessun provvedimento, nessun atto giudiziario. Ci hanno informato i vari direttori di banca che oggi ci hanno chiamato per dirci che venivano chiusi i conti correnti”, ha spiegato l’avvocato Filippo Marcenaro che insieme al collega Stefano Cavanna assiste il Carroccio a Genova. “E’ strano – sostiene il legale – che abbiano chiesto e preso i soldi alle varie diramazioni locali della Lega e non alla Lega Federale che, secondo la tesi della procura, sarebbe il fruitore dei rimborsi elettorali. I magistrati dovevano casomai andarli a prendere lì e non dai conti locali. Adesso vedremo come agire e se fare ricorso al Riesame”.
“Anche se non sappiamo come pagare, domenica faremo lo stesso Pontida. A costo di pagarla di tasca nostra”, ha aggiunto Salvini in conferenza stampa. La tradizionale manifestazione sul pratone di Pontida “viene pagata dalla segreteria di Bergamo, ma a Bergamo il conto corrente intestato alla Lega è stato bloccato. Quindi, ad oggi Pontida non verrà pagata, ma la faremo lo stesso”, ha detto il segretario.
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