Lega: il 30% della base del Nord lascia Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-03

Mentre il Carroccio diventa sempre più il partito del Capitano, Repubblica scrive oggi che dietro il trionfalismo nella campagna di tesseramente sbandierato dai salviniani c’è una rottura ben precisa

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Il 30% dei militanti del Nord ha abbandonato la Lega di Matteo Salvini. Mentre il Carroccio diventa sempre più il partito del Capitano, Repubblica scrive oggi che dietro il trionfalismo nella campagna di tesseramente sbandierato dai salviniani c’è una rottura ben precisa:

I numeri ufficiali del tesseramento sono stati comunicati fino ad ora con un certo entusiasmo. A febbraio già in oltre 50 mila avevano versato i dieci euro per iscriversi al partito nuovo e mantenere gratuitamente la tessera del partito “vecchio”. Nei prossimi giorni ci dovrebbe essere il risultato definitivo. Da tenere presente che secondo gli ultimi dati pubblicati nel 2017 gli iscritti erano circa 80 mila: 19 mila cosiddetti “militanti” e 60 mila “sostenitori”. Quindi non una grande differenza rispetto alla cifra annunciata prima del lockdown. Ma quel che non dice la propaganda è che una fetta importante dei militanti storici non ha rinnovato l’iscrizione. I responsabili dell’organizzazione di un tempo parlano di almeno un terzo. Almeno il 30 per cento, dunque, rinuncia. Molti di loro si definiscono bossiani, maroniani. Ma non salviniani. E si allontanano proprio perché manca la parola per loro “magica”: Nord. L’indipendenza, il federalismo, l’Autonomia era la ragione sociale della forza politica ideata da Bossi. Senza quelle prospettive – giuste o sbagliate che fossero -, si assiste ad una mutazione genetica della Lega. Il “padano” che impegnava le vacanze nelle feste di partito si sente “disimpegnato” dal personalismo sovranista.

Ma la strategia ormai è segnata:

Salvini punta a compensare l’esodo nordista con i nuovi ingressi, anche “sudisti”. La sua Lega Nazionale apre i battenti alla destra da Napoli a Palermo. Eppure, se si prende l’ultimo bilancio ufficiale del Carroccio si capisce che l’operazione non sarà facile. Che la militanza settentrionale è ancora assolutamente prevalente, a partire dal piano economico. I contribuenti che hanno versato nella dichiarazione dei redditi il 2xmille alla Lega sono stati 63.689 per un totale di 753.093 euro. La distribuzione geografica è illuminante: i finanziatori più numerosi sono i lombardi, circa 24 mila. Seguiti dai veneti, circa 20 mila. Terzi sul podio i piemontesi: 5 mila. Le regioni del sud sono, come prevedibile, i fanalini di coda. Ma molto in coda. I sardi sono più attivi ma non arrivano a trecento e i siciliani sono appena 266. Numeri che hanno ancora più irritato i “militanti ignoti” del nord.

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