Così Lega e Forza Italia si sono spartite la sanità lombarda

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-06-09

I verbali del faccendiere Caianiello: “Gallera e Comazzi erano emanazione della Gelmini. Esclusi dagli ospedali, ci hanno dato delle poltrone in Aler”

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Ricordate? Qualche tempo fa Matteo Salvini e la Lega avevano presentato un emendamento al Decreto Cura Italia con il quale volevano garantire l’immunità ai dirigenti delle strutture sanitarie lombardi scaricando la colpa di eventuali contagi su medici e infermieri. L’emendamento è stato ritirato mentre circolava l’infografica che vedete qui sopra che segnalava la spartizione delle nomine tra Lega e Forza Italia in Lombardia: cambiavano 30 direttori generali su 40, di cui 24 erano appannaggio del Carroccio e 14 di Forza Italia, mentre due andavano a Fratelli d’Italia.

Così Lega e Forza Italia si sono spartite la sanità lombarda

Oggi Repubblica Milano pubblica invece i verbali degli interrogatori di Gioacchino Caianiello, ex di Forza Italia, considerato il “ras” delle nomine e degli appalti pilotati, arrestato nell’inchiesta “Mensa dei poveri” un anno fa ed è interessante leggerli per comprendere come funziona il sistema delle nomine della sanità e capire perché ogni volta che si presenta un problema tutti si difendono tra di loro:

«Nella provincia di Varese Forza Italia ha avuto difficoltà a esprimere dei candidati espressione del territorio, essendo i direttori generali indicati in quota Forza Italia scelti a livello regionale». Dopo aver indicato alcune nomine durante la giunta Maroni, Caianiello, assistito dall’avvocato Tiberio Massironi, parla degli ultimi anni. «Per quanto concerne le nomine verificatesi dopo l’insediamento della giunta Fontana, la relativa scelta in quota Forza Italia è stata effettuata dal capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi, dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera, dal vicepresidente regionale Fabrizio Sala e da Fabio Altitonante», consigliere forzista arrestato nell’inchiesta. «Faccio presente — spiega — che Comazzi e Gallera sono i principali uomini di riferimento della Gelmini in consiglio regionale».

sanità lombarda

Secondo il “burattinaio delle nomine” «è stata Gelmini a sostenere le candidature di Comazzi e Gallera in Regione e poi ha ottenuto in favore di Gallera la riconferma nell’assessorato alla Sanità». Caianiello spiega poi che di fronte alla «assenza di riconoscimenti di Forza Italia varesina di direttori generali di strutture ospedaliere, più volte ho rappresentato a Gelmini e Comazzi la necessità di una compensazione in nostro favore presso altri enti». Sarebbero nate così le proposte per nomine in altri organismi, come per esempio Aler. «La nomina in quota Forza Italia dei dg nelle province di Bergamo e Brescia sono state invece ad appannaggio della Gelmini». Al governatore Fontana, Caianiello riconduce anche la nomina di Giuseppe Bonomi «all’interno della Cittadella della Salute» a Sesto, «essendo Bonomi una persona particolarmente vicina al presidente, avendo anche fatto parte dello studio legale Fontana — Marsico».

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