L’indagine per tangenti a Milano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-07

43 ordinanze di custodia cautelare, 95 indagati nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda milanese su due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese

article-post

I carabinieri di Monza e la Gdf di Varese stanno eseguendo in Lombardia e Piemonte 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda milanese su due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici.

L’indagine per le tangenti a Milano

In totale sono 95 in totale le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d’ufficio, nell’inchiesta coordinata dal Procuratore Aggiunto e responsabile della Dda Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Delle 43 persone destinatarie del provvedimento, firmate dal gip Raffaella Massacrino, 12 sono finite in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Di queste solo 9 sono accusate di associazione a delinquere. Sono duecentocinquanta i militari, tra carabinieri e finanzieri impegnati dalle prime luce dell’alba nell’esecuzione misure cautelari nelle province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti.

Secondo il Corriere della Sera tra gli arrestati ci sono il consigliere comunale Pietro Tatarella, candidato FI alle Europee, e il sottosegretario forzista della Regione Fabio Altitonante. Richiesta di arresto per il deputato azzurro Diego Sozzari. Il «ras» varesino di FI, Gioacchino Caianiello, accusato di «istigazione alla corruzione» del governatore leghista Attilio Fontana.

Il leghista Attilio Fontana

C’è anche un episodio di “istigazione alla corruzione” nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato, nell’inchiesta della Dda di Milano che oggi ha portato all’esecuzione di 43 provvedimenti cautelari. Da quanto si è saputo, il Governatore non avrebbe denunciato l’episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palagiustizia milanese probabilmente per chiarire l’episodio.

L’episodio di istigazione alla corruzione nei confronti di Fontana è contestato all’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, Gioacchino Caianiello. Nel frattempo nella maxi inchiesta il consigliere regionale Fabio Altitonante, accusato di corruzione, è finito agli arresti domiciliari, mentre il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee, entrambi di Forza Italia, sono finiti in carcere per associazione per delinquere e corruzione.

Fra i nomi emersi nell’indagine della Dda di Milano per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta anche quello di un esponente influente di Forza Italia di Varese, Gioacchino Caianiello. Considerato il “plenipotenziario” del partito varesino, Caianiello era gia’ stato accusato nel 2005 e poi condannato definitivamente nel 2017 a 3 anni per concussione, a seguito del rigetto del suo ricorso in Cassazione.

Leggi anche: Armando Siri e l’indagine sulla palazzina a Bresso

Potrebbe interessarti anche