Opinioni
L'azione civile di Maria Elena Boschi contro Ferruccio De Bortoli
di dipocheparole
Pubblicato il 2017-12-04
“Ho firmato oggi il mandato per l’azione civile di risarcimento danni nei confronti del dottor Ferruccio de Bortoli. A breve procederò anche nei confronti di altri giornalisti”. Lo scrive Maria Elena Boschi su Facebook al termine di un lungo post in cui si difende e difende l’azione del governo Renzi su Banca Etruria. “Mi spiace […]
“Ho firmato oggi il mandato per l’azione civile di risarcimento danni nei confronti del dottor Ferruccio de Bortoli. A breve procederò anche nei confronti di altri giornalisti”. Lo scrive Maria Elena Boschi su Facebook al termine di un lungo post in cui si difende e difende l’azione del governo Renzi su Banca Etruria. “Mi spiace dover adire le vie legali contro alcuni giornalisti, non lo avevo mai fatto prima. Nemmeno in presenza di affermazioni evidentemente diffamatorie. Ma credo che sia ormai necessario farlo perché sulla verità dei fatti si pronunci un tribunale in nome della legge. Perché la legge è uguale per tutti, davvero”, aggiunge. Maria Elena Boschi aveva lasciato scadere i termini (90 giorni) per la querela in sede penale nei confronti di De Bortoli.
Nella giustizia civile un privato chiama in giudizio un altro privato (lo “cita”) con lo scopo di ottenere dal giudice una pronuncia che gli dia ragione. Maria Elena Boschi ha scelto la stessa strada scelta da Davide Casaleggio nei confronti del direttore di Repubblica Mario Calabresi in relazione alla vicenda del presunto incontro tra Casaleggio e Salvini. Vale quindi quanto scritto all’epoca sulla diversità dell’azione civile rispetto a quella penale, già riscontrati nella vicenda Calabresi-Casaleggio.
Qualche tempo fa Elisa Calessi su Libero aveva scritto che Paola Severino, uno dei due legali ingaggiati da Maria Elena Boschi per seguire le vicende scaturite dalle anticipazioni del libro di Ferruccio De Bortoli, aveva consigliato alla sottosegretaria di non querelare l’ex direttore del Corriere della Sera
È stato l’avvocato Paola Severino, suo legale, a consigliare a Maria Elena Boschi di non querelare Ferruccio de Bortoli per le rilevazioni contenute nel libro Poteri forti. Per una ragione molto semplice: se lo avesse fatto, Federico Ghizzoni sarebbe stato convocato dal giudice come testimone. E non avrebbe potuto sottrarsi. A quel punto si sarebbe arrivati per forza al chiarimento che per ora non c’è.
Ghizzoni conferma quanto ha detto a de Bortoli (smentendo Boschi), cioè che l’ex ministro gli avrebbe chiesto di interessarsi di Banca Etruria per una possibile acquisizione,oppure no? Senza contare che quanto scritto dall’ex direttore del Corriere della Sera, per quanto politicamente pesante, è dubbio che possa essere considerato diffamatorio. Quindi, rischierebbe di perdere l’eventuale processo.
La Calessi, che è moglie del renzianissimo Luciano Nobili, sottintendeva quindi che Ghizzoni non potesse parlare in ossequio al patto di riservatezza che avrà sicuramente firmato quando è andato via da Unicredit, ma era consapevole del fatto che in caso di testimonianza in tribunale (o davanti a una commissione d’inchiesta sulle banche) potesse essere sciolto dal patto e dire la verità. Oggi Maria Elena Boschi promuove l’azione risarcitoria – dove in ogni caso si possono chiamare testimoni e quindi potrebbe essere chiamato a testimoniare proprio Ghizzoni – e ha due parole anche per Pier Luigi Boschi: “La verità è semplice: se mio padre ha commesso reati ne risponderà come privato cittadino. Con tutti i doveri e tutte le garanzie previste dalla legge. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del PD”.