Lavrov insiste a dire che il massacro di Bucha è “così evidente che sia un fake” | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-02

Nonostante le testimonianze e le verifiche sul campo (anche con immagini satellitari) raccontino una verità ben precisa, il ministro degli Esteri russo continua a raccontare una versione falsa del massacro in quel sobborgo alle porte di Kyiv

article-post

A Bucha sono stati commessi crimini di guerra conclamati e dimostrati da immagini satellitari che immortalano i corpi delle vittime lasciati in strada durante l’occupazione russa di quel sobborgo alle porte di Kyiv. Immagini e filmati che rendono evidenti le responsabilità delle truppe inviate dal Cremlino. Ma domenica sera, in collegamento con “Zona Bianca” (Rete 4), il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha propinato nuovamente al pubblico italiano quella narrazione figlia della propaganda di Mosca.

Lavrov su Bucha dice che “è così evidente che sia un fake”

Dopo aver parlato di Zelensky ebreo così come di origini ebraiche era Adolf Hitler, Lavrov prova a (non) spiegare perché – secondo la Russia – il massacro di Bucha sia una messinscena. E lo fa con queste parole:

“La verità è solo una: il 30 marzo, i militari sono usciti da Bucha, il sindaco ha dichiarato la vittoria e che la città era tornata a una vita normale. Poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti. Non voglio approfondire, ma è talmente evidente che è un fake. Quando gli Stati Uniti, in modo cerimonioso e ufficiale hanno iniziato a parlare del fatto che tutto questo era inammissibile. E nessuno ricorda che gli Stati Uniti hanno deciso che quando invece c’è una minaccia alla loro sicurezza a migliaia di chilometri, come in Afghanistan, Iran o nella Jugoslavia degli anni ’90, nessuno mette in dubbio che gli USA avessero il diritto di difendersi da queste minacce inventate, come poi si è rivelato nel caso dell’Iraq. Anche l’Unione Europea si è arresa al fatto che i padroni sono gli Stati Uniti e gli Stati Uniti hanno deciso che il mondo deve essere monopolare”.

Il Ministro russo, dunque, decide di non spiegare e alimenta bufale già smentite. Perché, come abbiamo già visto, le immagini satellitari dei giorni in cui il sobborgo alle porte Nord di Kyiv era in mano russa sono la conferma di uccisioni e crimini commesse in quel periodo. Per quel che riguarda, invece, la narrazione sulle parole del sindaco di Bucha, Lavrov – nella sua propaganda (alimentata per mesi dai media russi) – non fa riferimento alla denuncia di decine di morti lasciati in strada:

“Non possiamo nemmeno raccogliere i corpi perché i bombardamenti delle armi pesanti non si fermano né giorno né notte. I cani stanno facendo a pezzi i corpi per le strade della città. È un incubo”.

Parole che non risalgono ai giorni successivi al 30 marzo, ma che sono state pronunciate da Anatol Fedoruk (sindaco di Bucha) l’8 marzo, quando quel sobborgo era nelle mani dei militari russi. Ma questo, Lavrov, si è dimenticato di dirlo.

(foto e video: da “Zona Bianca”, Rete4)

Potrebbe interessarti anche