Economia
Statali, gli aumenti a partire da 8 euro lordi al mese
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-11-04
e uniche certezze sul tema sono che il primo mini-aumento, in media circa 8 euro lordi al mese, scatterà ad aprile. Da luglio, l’importo salirà a 13-14 euro
Il Messaggero oggi fa i conti sugli aumenti per i lavoratori statali che dovrebbero arrivare, a regime a 50 euro lordi al mese. Le uniche certezze sul tema sono che il primo mini-aumento, in media circa 8 euro lordi al mese, scatterà ad aprile. Da luglio, l’importo salirà a 13-14 euro
Ora tocca all’attuale governo, che con la manovra ha reso disponibili 1,1 miliardi sul prossimo anno, destinati a diventare 1,4 nel 2020 e poi 1,8 nel 2021. In realtà non sono tutti soldi freschi: erano già stati stanziati dal precedente esecutivo 1,3 miliardi nel triennio per l’indennità di vacanza contrattuale, ovvero quella somma riconosciuta per legge quando il contratto è scaduto e non si è ancora conclusalatrattativa per definirne un altro.
Proprio questa è la voce che i dipendenti pubblici si troveranno nel cedolino dello stipendio nel mese di aprile: torna ad essere riconosciuta per la prima volta dopo la lunga sospensione della contrattazione, anche se in forma di “anticipazione contrattuale” erogata direttamente senza bisogno di intese specifiche nei vari comparti. Inoltre il governo recupera e dirotta sul 2019 140 milioni “avanzati” dalle risorse stanziate per la precedente tornata 2016-2018.
Sempre in base alla relazione tecnica della legge di Bilancio, le risorse stanziate corrispondono ad un aumento dell’1,3 per cento nel 2019, che sale all’1,65 l’anno seguente e all’1,95 nel 2021 per circa 1,9 milioni di dipendenti statali contrattualizzati: su una retribuzione media di 32.600 lordi annui sono (sulla carta) 32 euro mensili il primo anno, destinati a diventare 40 e poi 49 a regime.
I circa 1,4 milioni di dipendenti delle amministrazioni non statali – ovvero essenzialmente enti territoriali e sanità – riceverebbero importi leggermente superiori (fino a 52 euro lordi mensili) vista la retribuzione media annua un po’ più alta, 35.300 euro. I loro datori di lavoro, Regioni e Comuni, dovranno però cercare nei propri bilanci le risorse finanziarie necessarie.