Chi ha provato a fare fuori Laura Castelli dal ministero dell’Economia?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-11

Ieri nel M5S è partita una piccola guerra contro la nostra viceministra preferita. Ma alla fine lei…

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C’è maretta nel MoVimento 5 Stelle su Laura Castelli. Nel governo Conte One ricopriva la carica di viceministra dell’Economia, mentre a un certo punto nel risiko a questo giro pareva possibile un suo dirottamento allo Sviluppo Economico. Paola Zanca sul Fatto racconta i dettagli di uno scontro rimasto sottotraccia:

NEL MOVIMENTO,ad aggravare la situazione, ci si è messa l’idea di Luigi Di Maio di coinvolgere i parlamentari nella scelta. Lo ha fatto per non assumersi la responsabilità della spartizione, per evitare di farsi dire che aveva fatto un’altra volta tutto da solo. Che sia finita malissimo lo certifica una nota dei presidenti di commissione della Camera: “Il Movimento non è un ufficio di collocamento”. Le riunioni ieri notte non riuscivano a chiudersi: liste di pretendenti impossibili e autocandidature lievitate, che un senatore fotografa così: “Mancavano solo i santini”.

Il più combattuto è il vertice congiunto delle commissioni Bilancio e Finanze. Devono scegliere chi mandare all’Economia, e per molti -a cominciare dai deputati della Finanze guidati da Carla Ruocco – il mandato principale è far fuori la viceministra uscente, Laura Castelli. È in guerra con Stefano Buffagni, che con i gialloverdi fu sottosegretario e ambisce a fare il salto al Tesoro.

D’altro canto che ci fosse una guerra in atto lo certifica questo status pubblicato sulla pagina di Carla Ruocco che, in nome della trasparenzaquannocepare del M5S, va ovviamente interpretato:

carla ruocco laura castelli

La Ruocco infatti diceva di sperare che al ministero si desse “un segno di discontinuità” e che venissero scelte “di altissimo profilo e indiscussa competenza”. Ora, siccome nel Conte One i viceministri erano Castelli e Garavaglia (e i sottosegretari erano il M5S Alessio Villarosa e il leghista Bitonci) ma i leghisti non possono certo essere il bersaglio della Ruocco visto che sono stati già fatti fuori, con chi poteva avercela la parlamentare? In ogni caso, fa sapere il Fatto, la partita è persa:

Alla fine, nella rosa, ci sono tutti e due, anche se la Castelli risulterà la più votata. La scelta, insomma, torna nelle mani di Di Maio, che pare orientato a soddisfare entrambi, magari con deleghe che consentano ai due di lavorare poco insieme. Per la Ruocco, missione fallita: Di Maio non vuole che i presidenti di commissione lascino altre caselle libere.

EDIT ore 12,11: Carla Ruocco in una diretta su Facebook smentisce di aver chiesto poltrone: “Io ho chiesto soltanto massima esperienza e un curriculum all’altezza per i posti di governo. Non mi sono candidata a nulla anche se queste materie sono il mio pane quotidiano, dai miei studi al mio percorso lavorativo. Proprio perché il mio ruolo di presidente di commissione è così importante non ho chiesto nulla. Facciamo gli auguri al ministro (dell’Economia) che riteniamo all’altezza ed è importante che i collaboratori lo siano altrettanto”.

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