Avete fatto arrabbiare Laura Castelli!

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-08

In un’intervista rilasciata oggi a La Verità oggi torna sul famoso “Questo lo dice lei”: «Quella vicenda mi ha ferito. Quell’attacco venne fuori due giorni dopo la trasmissione: qualcuno aveva la volontà di descriverci come incapaci, incompetenti». Davvero?

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Laura Castelli, neopromossa al ministero dell’Economia, in un’intervista rilasciata oggi a La Verità oggi torna sul famoso “Questo lo dice lei“:

È divenuto virale il suo “Questo lo dice lei”. Al di là della circostanza specifica, avete azzeccato tutto nella vostra comunicazione al governo in questi mesi? C’è qualcosa che non rifarebbe?
Quella vicenda mi ha ferito. Quell’attacco venne fuori due giorni dopo la trasmissione: qualcuno aveva la volontà di descriverci come incapaci, incompetenti. La cosa fu usata mediaticamente per screditare un’analisi tecnica che peraltro non veniva da me… Per fortuna le persone intelligenti sanno giudicare la realtà delle cose.

Ha sentito la battuta agrodolce (più agra che dolce) di Beppe Grillo in un suo spettacolo? “Forse eravamo impreparati, forse non eravamo all’altezza”. Siete arrivati pronti alla prova del governo?
In nessuna tappa della vita si è del tutto pronti. L’unica cosa da fare è avere l’umiltà di affrontare una situazione nuova. E poi ricordare che siamo qui per servire l’interesse nazionale e non personale. Io tra l’altro sono al secondo mandato quindi sono totalmente libera. Non faccio nulla per me stessa.

Ma cosa successe in quella sera di fine novembre in cui Castelli incontrò Padoan? In primo luogo, la Castelli non citò nessuna “analisi tecnica” che non apparteneva a lei, anche se probabilmente ne usò qualcuna. In secondo luogo, in un’intervista al Corriere uscita qualche giorno dopo la Castelli disse testualmente:

«No, dico: io ho il grafico del Sole 24 Ore, ho il report della Banca d’Italia! Io mica parlo a vanvera! Comunque, non c’è problema. L’ho scritto persino su Facebook». Cosa ha scritto? «Che adoro la satira. Quindi non mi arrabbio. Anche se lei… io l’ho capita, sa? Lei è convinto che la mia formazione non sia adeguata al ruolo che ricopro: è così, vero?». Ma no… «Ma sì! Solo che io, per sua conoscenza, sono circondata dalle migliori menti di questo Paese. No, ecco, tanto per essere chiari: mica lavoro da sola, ho un fior fiore di staff, io»).

In ultimo, e nel merito della questione, la Castelli usava come fonte un articolo del Sole 24 Ore che spiegava che non c’è correlazione diretta tra euribor e spread (cosa non contestata da nessuno). E poi lo stesso articolo spiegava:

Detto ciò, lo spread BTp-Bund può avere nel medio periodo (circa sei-nove mesi) il potere di spingere le banche ad aumentare i costi dei “nuovi” mutui (ma non di quelli in essere). Questo perché un aumento prolungato dei tassi obbligazionari può impattare sul costo di raccolta del denaro delle banche e sulla gestione della tesoreria. Questo aumento di costi può portare le banche a decidere – e questo dipende anche da scelte di marketing e commerciali – di aumentare in futuro i loro spread, quelli che applicano sui mutui e che ne rappresentano il margine lordo dell’operazione di finanziamento (a cui va aggiunto l’Euribor per calcolare la rata finale del variabile e l’indice Irs per calcolare la rata finale del mutuo a tasso fisso).

Questo spiegava Padoan a Castelli. Il resto sono chiacchiere e vittimismo fuori tempo massimo.

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