Le balle di Laura Castelli sulle sanzioni europee per l’IVA sugli assorbenti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-26

A dicembre il governo ha deciso di ritirare l’emendamento che avrebbe abbassato le aliquote sugli assorbenti spiegando che l’Italia avrebbe corso il rischio di una sanzione da parte della UE. A dirlo fu la Viceministro Laura Castelli, ma Report rivela che era una fake news, smentita proprio dalla Commissione Europea

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«Per le donne sarebbe utile mutuare una misura attuata qualche anno fa in Francia, che ha tagliato l’Iva sugli assorbenti, prima considerati bene di lusso adesso prodotto di prima necessità. Ma è solo una convinzione personale», così a novembre 2018 Laura Castelli in un’intervista al Corriere della Sera apriva alla possibilità di ridurre l’Iva sugli assorbenti. Un mese dopo l’emendamento che introduceva il taglio dell’Iva venne bocciato in Commissione Bilancio della Camera perché, spiegava l’allora sottosegretaria al MEF c’era il rischio «infrazione sulla riduzione di una aliquota Iva e non credo che si sia in un momento in cui possiamo dire a Bruxelles: ‘vogliamo ridurla’ e farci fare un’infrazione». Era una balla.

Dal “ce lo chiede l’Europa” al “dobbiamo chiedere permesso all’Europa”

Il Governo del Cambiamento ha infatti deciso di cassare la proposta che chiedeva di abbassare l’aliquota dell’Iva sugli assorbenti al 5%. Contestualmente, dimostrando una vicinanza speciale alle esigenze del Popolo il governo Conte ha abbassato l’Iva sul tartufo, portandola al 5%.  Ma era vero che se avessimo abbassato le imposte sugli assorbenti avremmo rischiato una procedura di infrazione da parte della UE? Report ha scoperto che era una fake news.

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Intervistata da Giulia Presutti di Report la Viceministro risponde spiegando che gli emendamenti sono stati ritirati e bocciati perché prima «va interpellata l’Europa e con loro va fatto un percorso per ridurre quella soglia dell’Iva». Ma – insiste l’inviata della trasmissione di Sigfrido Ranucci –  tutti i paesi hanno ridotto l’aliquota. Al che la Castelli replica che «gli altri paesi europei che hanno ridotto l’Iva sono andati in sanzione, questo governo non credo abbia nella mente di andare in sanzione».

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La Commissione Europea però ha risposto alla redazione di Report che per quanto riguarda i prodotti di protezione dell’igiene femminile si possono ridurre le aliquote senza doverlo comunicare preventivamente alla UE e senza correre il rischio di sanzioni perché nessun paese – contrariamente a quanto sostiene la Castelli – è stato sanzionato per questo motivo. Insomma, se l’Iva sugli assorbenti non è stata ridotta le ragioni sono due: o il governo non sa che sta facendo e racconta balle sulle sanzioni europee oppure la viceministra non è così preparata come vorrebbe far credere.

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