L’affarone che hanno fatto gli abruzzesi votando Lega

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-07

Nella manovra di bilancio varata a fine anno la giunta Marsilio taglia oltre settanta milioni di euro in due anni per la Sanità. Per il Presidente della Regione è tutta colpa dei debiti lasciati dai governi precedenti, ma l’Abruzzo è uscito dal commissariamento nel 2016 e nel 2018 era stato raggiunto l’equilibrio di bilancio

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Il buongoverno della Lega si vede dal mattino. O meglio: dal bilancio, quando viene approvato in tempo. E in Abruzzo, dove con il 27.53% il Carroccio è il partito che ha preso più voti, la Lega esprime quattro assessori. Uno di questi è Nicoletta Verì, assessore alla Sanità e ai servizi sociali. Un comparto che dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2020 soffrirà di tagli per 75 milioni di euro nel biennio 2020-2021.

E la Lega in Abruzzo taglia 75 milioni alla sanità

A denunciarlo è il vicepresidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari (M5S) che in una nota parla di tagli trasversali alla sanità regionale: «meno ricoveri, meno farmaci ospedalieri (taglio 15 mln), meno farmaci convenzionati (taglio 3,7 mln) meno dispositivi medici in dotazione ai reparti (taglio 15,2 mln), anche quelli per scopi diagnostici come Tac ed ecografi, e meno servizi ospedalieri (taglio 10,4 mln)». Tutto mentre il Presidente della Regione Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) annunciava la fine dei tagli alla Sanità regionale. Nel bilancio approvato nella notte tra il 27 e il 28 dicembre la spesa per la Sanità assorbe l’82% delle risorse della manovra da poco più di sei miliardi di euro. Su 3,3 miliardi di euro di spesa 2,6 miliardi di euro sono quelli per la spesa sanitaria, che sono finanziati quasi del tutto dai trasferimenti statali nell’ambito del fondo sanitario nazionale. Nonostante l’equilibrio economico conseguito nel 2018 (l’ente è uscito dal commissariamento per la sanità nel 2016) per il 2019 la Regione ha calcolato un disavanzo di 14,5 milioni di euro che sarà di  59,9 milioni nel 2020 e 69,6 milioni nel 2021.

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Ma in base al “Programma operativo 2019-2021” varato dall’assessore Verì si punta a ridurre la spesa anche tramite ad una riduzione dei ricoveri, che per l’assessore significa «ridurre gli ingressi inappropriati in pronto soccorso» perché gli abruzzesi devono capire che «non per ogni cosa è necessario andare in ospedale». Secondo Marsilio però la colpa è dei governi precedenti visto che «abbiamo trovato debiti nelle Asl e nella spesa sanitaria per 78 milioni di euro, che siamo obbligati a recuperare per pareggiare i bilanci». Insomma i tagli, per l’importo di 78 milioni di euro ci saranno davvero, ma è colpa di quelli che sono venuti prima. Come sia possibile tagliare la spesa senza ridurre i servizi ai cittadini rimane per ora un mistero. Anche perché nel frattemo anche  i medici dell’Anaao hanno bocciato il piano per la sanità varato dalla giunta. In una nota il Dott. Alessandro Grimaldi Segretario Anaao-Assomed Abruzzo denuncia come ai due direttori generali delle Asl di L’Aquila e Chieti sia stato chiesto di «prevedere l’oscillabilità del budget mensile per le prestazioni degli operatori privati anche del 20%, a prescindere da qualsivoglia autorizzazione delle stesse Asl, riaprendo di fatto una mala pratica che ha arrecato in passato tanti danni ai bilanci della sanità abruzzese». Altro fronte aperto è quello del trasporto pubblico locale, con i sindacati dei trasporti abruzzesi che denunciano come «nella manovra di bilancio regionale le paventate risorse aggiuntive disponibili vengono parcellizzate senza che vi sia un accenno sulle oggettive carenze di cui soffre il settore del trasporto pubblico locale».

EDIT: L’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì ci invia questa nota stampa:

“I 78 milioni di risparmi di cui parla il vice presidente Domenico Pettinari sono l’obiettivo che questo governo regionale punta a raggiungere, ma non attraverso un sistema indiscriminato di tagli (come paventato dall’esponente pentastellato): lo centreremo con una profonda riorganizzazione di tutti i processi”. Lo torna a ribadire l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, replicando a quanto riportato nell’articolo pubblicato oggi su Next Quotidiano, che fa riferimento a una conferenza stampa tenuta da Pettinari nei giorni scorsi. “Intanto va precisato che il piano operativo di cui parla Pettinari – spiega l’assessore – è ancora al vaglio del tavolo di monitoraggio, che non si è ancora espresso nel merito”.

Eppure non si spiega come mai il Presidente Marsilio parli di  «debiti nelle Asl e nella spesa sanitaria per 78 milioni di euro, che siamo obbligati a recuperare per pareggiare i bilanci». Continua l’assessore leghista:

La Verì rimarca che, a esempio, sulla spesa farmaceutica l’Abruzzo è fuori di 30 milioni dai tetti stabiliti dal ministero ed è per questo che è stata prevista una razionalizzazione, che prevede gare accentrate e puntuali controlli sull’appropriatezza prescrittiva, che porteranno a un considerevole risparmio senza che nulla cambi per gli assistiti, come è stato più volte spiegato nei mesi scorsi. “Sul personale – aggiunge – ricordo a Pettinari che questa giunta, dopo anni, ha autorizzato 1755 nuove assunzioni nelle Asl, consentendo alle aziende sanitarie anche la possibilità di sostituire ‘1 a 1’ i dipendenti che vanno in pensione o si dimettano. Non basta, perché per il personale già in servizio abbiamo previsto percorsi di alta formazione che si svolgeranno direttamente in Regione, così da aggiornare e riqualificare il bagaglio professionale di ognuno”. “Sul presunto, e nuovamente infondato, taglio dei ricoveri – prosegue l’assessore – ricordo a Pettinari che in Abruzzo il numero di quelli inappropriati è considerevole e fuori da ogni standard nazionale. Per questo abbiamo scommesso su un reale potenziamento della rete territoriale, che si faccia carico delle cronicità e assicuri un’assistenza più adeguata ai pazienti. L’aumento dei posti letto della rete territoriale prevede un incremento di ben 2183 unità, dagli attuali 4993 a 7176: l’aumento più consistente riguarderà le residenze per anziani non autosufficienti, ma aumenteranno anche il numero dei posti per le disabilità, la salute mentale e la riabilitazione ex art.26”. Ma la Verì puntualizza anche quello che sarà il ruolo della nuova Azienda territoriale. “Non sarà un inutile orpello come sostiene il vice presidente del Consiglio regionale – continua – ma sarà preposta, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale, alle attività di valutazione dei fabbisogni presenti e prospettici, con particolare attenzione ai percorsi di cura e presa in carico delle patologie cronico degenerative e delle demenze indicate dalla Regione. Questo anche per rendere più omogenea la distribuzione dei servizi nelle diverse aree territoriali, riallineando la programmazione non solo ai bisogni emersi dalle indagini epidemiologiche, ma anche a quello che è l’andamento demografico della popolazione abruzzese, che già nel 2023 conteranno ben 330mila ultra 65enni, pari ad oltre un quarto del totale dei residenti. In quest’ottica anche l’Agenzia sanitaria regionale sarà riorganizzata, diventando formalmente il braccio operativo gestionale della Regione, con il compito di declinare gli obiettivi gestionali delle Asl a garanzia della sostenibilità della rete pubblica regionale, oltre a monitorare lo stato di raggiungimento degli obiettivi”. “I dati contenuti nei documenti programmatori – conclude l’assessore – vanno sempre letti in un’ottica di contesto e non espunti dallo stesso. Altrimenti si generano confusione e allarmi ingiustificati tra i cittadini. Capisco i meccanismi della politica, ma quando si tratta di argomenti delicati come la salute, è necessaria forse maggiore sensibilità e attenzione nell’affrontarli”.

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