L’addio agli eurobond: per Italia e Spagna solo il MES (da rigettare)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-05

Il fondo si dovrebbe “finanziare con una tassa di solidarietà o con risorse del bilancio europeo”. Sarebbe il vero passo per la mutualizzazione del debito. E infatti Berlino non l’ha voluto. Gli eurobond non ci saranno. Italia e Spagna possono solo rigettare il pacchetto Mes

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Carlo Di Foggia sul Fatto Quotidiano oggi ritorna sull’accordo tra Germania e Francia su MES e BEI che segue quello su SURE, ovvero la cassa integrazione europea. E spiega che con il distacco di Parigi da Roma e Madrid per l’Italia e per la Spagna la via si fa stretta, troppo stretta:

Le linee di credito possono valere per l’Italia al massimo il 2% del Pil (36 miliardi), durare 2 anni e vanno restituite in 10 anni. La proposta francese viene perfino incontro ai desiderata tedeschi e chiede che il debito del Paese beneficiario sia sottoposto a “un’analisi di sostenibilità”, con il rischio che gli investitori possano temere di dover essere chiamati a dei sacrifici (scatenando la fuga dal debito del Paese). Nei documenti del Working group questa ipotesi per ora non è contemplata.

Anche gli altri pilastri dell’accordo franco-tedesco non vengono incontro all’ “appuntamento con la storia”evocato dal premier italiano, soprattutto per le esigue cifre impegnate. Il piano che coinvolge la Bei prevede che i Paesi aumentino di 25 miliardi il capitale della banca per permetterle di prestare fino a 200 miliardi per progetti all’interno dell’Unione (non spese correnti). Il piano “Sure”nasce invece monco. Prevede che gli stati membri stanzino 25 miliardi di garanzie per permettere alla Commissione europea di dar vita a un fondo che si finanzi sul mercato fino a 100 miliardi da usare per finanziare sussidi contro la disoccupazione nei singoli Stati membri.

sure support to mitigate unemployment risks in an emergency

 

Il fondo però non spenderebbe direttamente i soldi ma li presterebbe ai singoli Paesi,che vedrebbero così aumentato il loro debito pubblico e peraltro non potrebbero ricevere più del 10% delle risorse (10 miliardi). Non c’è insomma alcuna condivisione dei rischi tra i Paesi europei ma solo prestiti. Nel suo “Non paper” la Francia propone anche un quarto pilastro: un fondo che emetta obbligazioni con garanzia comune degli Stati membri, gestito dalla Commissione, per fronteggiare la crisi.

Il fondo si dovrebbe “finanziare con una tassa di solidarietà o con risorse del bilancio europeo”. Sarebbe il vero passo per la mutualizzazione del debito. E infatti Berlino non l’ha voluto. Gli eurobond non ci saranno. Italia e Spagna possono solo rigettare il pacchetto Mes.

Leggi anche: L’accordo tra Germania e Francia su MES e BEI (lascia ancora a piedi Italia e Spagna)

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