La seconda ondata di COVID-19

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-10-18

Ho capito che ormai tutti stanno dando per scontato la seconda ondata di Covid quando, organizzando una missione a Roma e una in Sardegna, ho scoperto che gli alberghi e gli aerei sono assolutamente vuoti. La domanda che sorge spontanea è come mai un evento così “prevedibile” come questo abbia preso alla sprovvista i nostri …

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Ho capito che ormai tutti stanno dando per scontato la seconda ondata di Covid quando, organizzando una missione a Roma e una in Sardegna, ho scoperto che gli alberghi e gli aerei sono assolutamente vuoti. La domanda che sorge spontanea è come mai un evento così “prevedibile” come questo abbia preso alla sprovvista i nostri politici che continuano, imperterriti, a ripetere i medesimi errori fatti nella prima ondata.

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La prima cosa che balza agli occhi è che non solo la classe politica italiana è incompetente, ma si è circondata di esperti che hanno anche loro conoscenze molto approssimative. Le leggi fisiche sulla diffusione dicono che il contagio non può che crescere in modo esponenziale, alla faccia delle strampalate teorie che si sentono dire in TV o che si leggono su Internet. Se ciò non risulterà dalle statistiche è perché stiamo raggiungendo il il numero massimo di tamponi che possiamo materialmente fare. Circa 15 giorni fa ho fatto un tampone a Roma in un drive-in. Ci ho impiegato più di 4 ore. Adesso dicono che ci si impiega quasi 10 ore. Se continua così, fra altri 15 giorni, molti che dovrebbero fare un tampone, non riusciranno a farlo. Più il contagio crescerà e meno potremo tracciare gli asintomatici così il numero di contagiati ufficialmente non crescerà di molto, ma questo vorrà solo dire che non si è in grado di conteggiare tutti gli infetti. Molti asintomatici non saranno più monitorati e finiranno per contagiare la popolazione esattamente come durante la prima ondata. Per fermare il contagio (almeno temporaneamente) occorrerebbe ripetere il lockdown della scorsa primavera, ma questo sarebbe letale per la nostra economia ormai già alla canna del gas. Infatti si prevede che questa crisi, già così, potrebbe finire per far chiudere il 30-40% delle attività commerciali ed industriali e per gettare un 20% d’Italiani gettati nel baratro della povertà. Figuriamoci se ci possiamo permettere un nuovo lockdown.

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E poi per cosa? Per ritrovarci fra qualche mese di nuovo in questa angosciante situazione con una terza inevitabile ondata? L’unica strategia disponibile sembrerebbe quella di tipo svedese ossia quella di cercare di contenere il contagio in modo tale da non mandare al collasso le strutture sanitarie e nel contempo cercare di lasciar sfogare il contagio fino a raggiungere l’immunità di gregge. Varie le azioni possibili per raggiungere questo scopo. Ad esempio sicuramente va ripristinata la didattica a distanza sia per le Università che per le scuole superiori. Il contagio quasi non avviene a scuola o all’università ma avviene per la gran parte nei mezzi che trasportano i ragazzi nei luoghi di studio. Dobbiamo ridurre al massimo le situazioni che possono portare la diffusione del contagio fuori controllo. Sicuramente dobbiamo incoraggiare il distanziamento sociale e lo smart working e bloccare le attività che non siano strettamente necessarie per il Paese. Ce la possiamo fare?

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Certamente rispetto a marzo scorso siamo messi meglio. C’è maggiore consapevolezza nella popolazione, l’uso della mascherina è diffuso, esiste un protocollo di cure del Covid-19 decisamente più efficiente che quello della scorsa primavera. Ma abbiamo una classe politica pessima, non in grado di affrontare questa emergenza. E’ imbarazzante come abbiamo perso mesi preziosi. Non è più tollerabile il rimpallo delle responsabilità. Era, forse, scusabile la mancanza di coordinamento durante la prima ondata. Non sono accettabili le accuse reciproche fra Governo e Regioni. Il compito del potere centrale è quello di dirigere le operazioni. Non può scaricare sulle Regioni le accuse di inefficienza ed incapacità. Se le Regioni non hanno seguito le direttive governative, è compito del Commissario all’emergenza denunciare le mancanze facendo nomi e cognomi. Altrimenti è fondato il sospetto che a livello centrale non sia stato fatto quello che si doveva fare. Ma anche a livello di singoli Ministro molti aspetti lasciano basiti. Il Ministro dell’economia si è lanciato in previsioni tipo quelle dell’astrologo Paolo Fox (che aveva letto nelle stelle che la scorsa primavera sarebbe stata un periodo adatto ai viaggi). Gualtieri ha vaticinato che il contagio avrebbe fatto calare il PIL al massimo di un punto, un punto e mezzo, che bastavano 3.5 miliardi di Euro per rilanciare la nostra economia, che avremmo avuto un forte rimbalzo del PIL in autunno… Il problema è che il problema non si risolve mandando a casa chi ha governato fino ad adesso: all’opposizione sono, forse, persino peggio…I giornali di regime, per mantenere in sella questa classe politica fallimentare (sia quella al governo che quella all’opposizione) paragona l’Italia a paesi che sono riusciti perfino a fare peggio di noi (e ce ne sono .. ) e non la confronta a Paesi che hanno fatto molto meglio di noi (ad esempio Corea, Giappone, Australia, Israele, Germania, Svizzera). Ma l’unico modo per evitare un naufragio che sembra inevitabile è seguire politiche virtuose, non fare nulla consolandoci vedendo che altri paesi hanno fatto peggio di noi ….

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