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La Questura e la Lega vogliono fermare le Sardine contro Salvini a Bibbiano

neXtQuotidiano 18/01/2020

Il questore incontra Santori per chiedere di non fare manifestazioni a Bibbiano il 23 gennaio. Le Sardine chiedono alla Lega di rinunciare alla piazza

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Ieri c’è stato “un incontro” tra la Questura e la delegazione reggiana delle sardine” e in quell’occasione “ci è stato chiesto un passo indietro”, a “non fare manifestazioni” in piazza a Bibbiano il 23 gennaio. Così all’ANSA il Movimento delle Sardine sulla questione della piazza contesa con la Lega per la campagna elettorale in vista delle regionali del 26 gennaio, confermando quanto scritto dal Fatto Quotidiano stamattina.

Le Sardine contro Salvini a Bibbiano

Intanto il deputato reggiano nonché segretario regionale del Carroccio, Gianluca Vinci, ha fatto sapere di aver depositato la richiesta per la piazza: “Abbiamo depositato ufficialmente la richiesta per la piazza di Bibbiano a mezzanotte e dieci secondi di oggi per essere sicuri di arrivare primi rispetto a ogni altro partito riconosciuto. Siamo tranquilli, noi le leggi e i regolamenti li conosciamo bene. Lo spazio spetta alla Lega e giovedì si terrà il comizio di chiusura della campagna elettorale con Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni”.

lega salvini sardine

i tentativi di fare umorismo sulla pagina della Lega

 

E nel frattempo sono in atto trattative di mediazione tra la Digos e le due fazioni contrapposte per trovare una soluzione, anche se fonti vicine alla questura di Reggio Emilia fanno sapere che il questore Antonio Sbordone non ha mai avuto contatti diretti con Mattia Santori, leader delle ‘Sardine’, bensì con gli organizzatori reggiani. Il movimento ha fatto richiesta d’uso di suolo pubblico al Comune alcune settimane fa per lo stesso luogo e la stessa data in cui il Carroccio aveva da tempo annunciato di chiudere la campagna elettorale per le Regionali Emilia-Romagna con Matteo Salvini e la candidata governatrice Lucia Borgonzoni. Preannunciato, ma non prenotato, come invece la Lega potrà fare da oggi, ossìa non prima di cinque giorni, come prevede il protocollo siglato in Prefettura dalle liste che partecipano alle urne. Lo stesso documento sancisce la prelazione ai partiti politici per tenere comizi o iniziative propagandistiche negli spazi pubblici. Ecco perché la Lega è sicura di avere la precedenza. La vicenda, quindi, è complicata: una decisione sarà presa comunque nei prossimi giorni, col questore in persona che si sta occupando di risolvere la delicata grana.

Le Sardine in Questura oggi pomeriggio

Per questo le Sardine sono state convocate questo pomeriggio in Questura a Reggio Emilia e si dicono pronte a rinunciare alla piazza contesa di Bibbiano, giovedì prossimo, a patto che anche la Lega faccia un passo indietro. Teatro di ‘scontro’ e’ la piazza di fronte al municipio del comune reggiano al centro dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ su presunte irregolarità nell’affido di minori nella Val d’Enza. Con un video pubblicato sulla pagina Facebook 6000sardine, i quattro fondatori bolognesi chiedono un “gesto di civilta'” a Matteo Salvini, per evitare che “venga strumentalizzato un territorio ferito da una triste vicenda giudiziaria durante la campagna elettorale in corso”.

Le sardine, ad oggi “in possesso di un’autorizzazione comunale – spiega il movimento – nel pomeriggio sono state convocate dalla questura di Reggio Emilia per trovare una soluzione sulla questione della piazza contesa”. “Alle 16 – ha detto Mattia Santori – abbiamo un incontro in Questura che sta cercando di trovare una quadra per permettere sia alle sardine e sia alla Lega di fare la manifestazione”. Ma prima ancora di questo incontro “chiediamo alla Lega un gesto di responsabilita’. Noi abbiamo 7mila persone da evento Fb pronte a partecipare a questa manifestazione. Siamo pronti a rinunciare a questa manifestazione – ha concluso Santori – che avremo fatto solo per tutelare la dignita’ di quella comunita’. Chiediamo il primo gesto di civilta’ da parte della Lega in questa campagna elettorale. Lasciamo stare Bibbiano e parliamo di contenuti. Non strumentalizziamo un caso di magistratura che non ha niente a che vedere co il futuro dell’Emilia Romagna”.

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