La fantastica coerenza di Giorgia Meloni sulla soglia dei pagamenti in contante

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-09

La leader di Fratelli d’Italia rivendica la coerenza del suo partito nella battaglia per il tetto ai pagamenti in contanti. Ma dimentica di quando nel 2011 votava a favore dell’abbassamento della soglia di pagamento in contanti a mille euro, la stessa stabilita dal Governo Conte 2

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Ieri su Twitter il senatore della Lega Alberto Bagnai ha rivelato l’esistenza di una lettera inviata dalla Banca Centrale Europea al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e ai presidenti di Camera e Senato. Nella missiva si legge che la BCE chiede di essere consultata in merito alla conversione in legge del decreto numero 124 del 26 ottobre 2019. In particolare la Banca Centrale Europea è interessata all’articolo 18, quello recante modifiche al regime dell’utilizzo del contante.

I sovranisti che scoprono che la BCE fa anche cose buone

Come è noto infatti il Governo ha deciso di abbassare la soglia per i pagamenti in contanti alla cifra di 2.000 euro a partire dal  1° luglio 2020 (oggi il tetto per il pagamento in contanti è di 3 mila euro) e a mille euro a  decorrere dal 1° gennaio 2022.  Secondo la BCE questo limite rischierebbe di penalizzare le persone meno abbienti (non è molto chiaro come, a meno che non si intenda persone che non hanno la possibilità di avere un conto corrente) e gli anziani.

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Oltre a questo la BCE sottolinea che «mentre in uno Stato membro possono esistere in generale altri mezzi legali di estinzione dei debiti pecuniari diversi dai pagamenti in contanti, la loro disponibilità in tutti gli strati della società a costi comparabili con i pagamenti in contanti dovrebbe essere verificata con attenzione dalle autorità nazionali competenti» e che i metodi di pagamento alternativi al contante «possono non costituire delle alternative del tutto equivalenti».

Quando Giorgia Meloni votava per abbassare la soglia dei pagamenti in contanti

Ora, mentre Bagnai gongola per la ramanzina della BCE vale la pena ricordare che non è la prima volta che in Italia si abbassa o si ritocca il limite per i pagamenti in contantiNel 2007 era fissata a 12.500 euro. Prima del 2011, quando il governo Monti decise di limitare i pagamenti cash ad un massimo di mille euro, il limite era stato molto più alto: 5.000 euro nel 2010. Poi con la manovra economica del governo Renzi del 2016 venne nuovamente alzata per consentire i pagamenti in contanti fino a 3.000 euro. In tutti questi cambiamenti il parere della BCE, se c’è stato, o non è stato vincolate o è stato ignorante.

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I sovranisti però oggi scoprono che il parere della BCE è importante. Il che è un paradosso, perché sono quelli che dicono che deve essere il Governo a decidere le questioni nazionali senza intromissioni da parte delle istituzioni comunitarie. Sovranisti sì, ma solo quando fa comodo. Oppure la BCE ha anche scritto cose buone.

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Il caso più interessante però è quello di Giorgia Meloni, che già qualche tempo fa tuonava contro la decisione del Governo spiegando che «se un papà vorrà donare più di 1000€ al proprio figlio dovrà per forza farlo con bonifico, altrimenti multa salata» e che l’abbassamento della soglia del contante «ci riporta ai tempi di Monti». Oggi la leader di Fratelli d’Italia gongola: la BCE le ha dato ragione e rivendica che il suo partito «è l’unica forza politica che porta avanti con coerenza la battaglia per la libertà del contante». Che Fratelli d’Italia sia un partito coerente lo potremo dire quando sarà al governo e farà le cose che ha promesso di voler fare mentre stava all’opposizione. Sulla coerenza di Giorgia Meloni invece possiamo sollevare qualche dubbio, perché nel 2011 votò a favore alla conversione in legge del decreto numero 201 del 6 dicembre 2011quello con cui il governo Monti abbassò il limite dei pagamenti in contanti da tremila a mille euro. È così che si porta avanti la battaglia per la libertà del contante?

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