La battaglia del ddl Zan: cosa succede oggi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-06

Dopo gli emendamenti presentati da Italia Viva per le modifiche al testo della legge (che il partito di Renzi aveva approvato alla Camera) la situazione è in fase di stallo. Pd, M5S e la sinistra spingono per andare in Aula senza alcun cambiamento

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È il giorno dell’ultima mediazione. Oggi a Palazzo Madama si terrà il tavolo congiunto tra i capigruppo dei partiti che sostengono la maggioranza. L’appuntamento al Senato è previsto per le 11, con il presidente della Commissione Giustizia – il leghista Ostellari che presenterà il testo alternativo (una riscrittura) al ddl Zan già approvato nell’autunno scorso alla Camera dei deputati. Una sorta di joint venture con Italia Viva che, proprio nei giorni precedenti, ha presentato alcuni emendamenti per modificare gli articoli 1, 4 e 7 di quel disegno di legge impantanato in Commissione. Ma Pd e M5S fanno fronte comune e dicono di voler proseguire con il testo base.

Ddl Zan, qual è la situazione tra i partiti al Senato e cosa accadrà oggi

Una riunione fondamentale per il destino del disegno di legge sull’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Perché dopo la discussione tra i capigruppo per verificare la possibilità di apportare le modifiche (volute da Italia Viva, Lega e Forza Italia) e far ripartire l’iter parlamentare del testo, ci sarà il voto sulla calendarizzazione. I promotori delle legge (in primis il Partito Democratico, fortemente sostenuti dal MoVimento 5 Stelle) vogliono che quel documento arrivi nell’emiciclo del Senato il prossimo 13 luglio per il voto. Ed Enrico Letta, ospite lunedì sera di In Onda (su La7) ha detto che la strada migliore sarebbe quella del voto senza scrutinio segreto.

Insomma, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, come spiega Giovanna Vitale sul quotidiano La Repubblica, vogliono giocare a carte scoperte. Nessun voto segreto in Aula su un testo già approvato alla Camera dei deputati. Anche da Italia Viva. E a Sinistra e nel mondo pentastellato c’è il sospetto “trappolone”, come evidenziato dalle parole del primo firmatario del disegno di legge, Alessandro Zan.

“Salvini utilizza il finto tentativo di volere una mediazione per cercare di svuotare e decapitare la legge, perciò dico agli amici di Italia viva: attenzione, non prestatevi a questa trappola”.

Nel frattempo, però, da Italia Viva si continua a sottolineare il rischio dell’affossamento della legge (come detto ieri anche da Matteo Salvini) per mancanza di numeri al Senato. A parlare, oggi, è la Ministra Elena Bonetti che in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha detto:

“Se si vuole rischiare la conta in aula sapendo che si andrà a perdere, ognuno poi si assumerà la responsabilità delle proprie scelte. La verità è che siamo di fronte a un dibattito che riguarda l’intera maggioranza e il Pd è fermo su posizioni preconcette ma sa bene che in una votazione a scrutinio segreto i numeri non ci sono e non sono i voti di Italia Viva a mancare”.

Numeri che alla Camera, quando Italia Viva votò quello stesso testo, non mancarono.

 

Cosa sta succedendo ora per ora

Il presidente della commissione Giustizia del senato Andrea Ostellari, avrebbe consegnato ai capigruppo della maggioranza un testo di sintesi sulle proposte di modifica del ddl Zan. Il capogruppo di Italia viva Davide Faraone avrebbe apprezzato il testo. Non altrettanto la dem Cirinnà che spiega che è stato eliminato il riferimento testuale all’identità di genere. Un particolare che secondo il Partito Democratico che si è opposto stralcia di fatto la questione della transfobia dalle tutele garantite dalla legge, così come sottolinea anche il senatore del Pd Franco Mirabelli, mentre è in corso la riunione dei capigruppo di palazzo Madama sul ddl Zan a Palazzo Giustiniani: “La mediazione che ha proposto il presidente Ostellari è irricevibile. A noi – spiega – non va bene, toglie l’identità di genere, non c’è nessuna tutela poi per la transfobia”. Cosa succederà ora? Il tavolo di maggioranza è stato rinviato alle 15 dopo essere stato convocato questa mattina, e  secondo gli ultimi aggiornamenti Italia Viva ha chiesto che il voto sul calendario dei lavori dell’Aula del Senato, previsto per le 16.30 di oggi si rinviato a domani. Non solo: Ostellari avrebbe proposto di ridurre le audizioni e una discussione veloce del testo. Inoltre dal leghista è arrivata la proposta di “emendamenti da qui a 3 giorni e invio a commissioni competenti per pareri”. In caso contrario, l’ipotesi è di andare in aula senza relatore e Ostellari depositerebbe la sua proposta, andando al voto.

(Foto IPP/Paolo Lazzeroni)

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