Adesso Salvini mette fretta sull’approvazione del ddl Zan (modificato)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-05

La nota del leader della Lega ai partiti e l’accusa al Partito Democratico

article-post

Prima non era una priorità, ma adesso lo è. Ovviamente alle sue condizioni. Matteo Salvini su ddl Zan ha cambiato diametralmente idea. Una modifica nata da quegli emendamenti proposti da Italia Viva su tre articoli al testo del decreto legge già approvato, nell’autunno scorso, alla Camera dei deputati. Insomma, adesso sembra esserci convergenza tra i partiti di centrodestra che fanno parte della maggioranza a sostegno del governo e Italia Viva, mentre Movimento 5 Stelle e Partito Democratico vogliono mantenere la rotta sul testo originale.

Salvini su ddl Zan, ora mette fretta (ma alle sue condizioni)

“Accogliamo l’invito della Santa Sede, troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano, la libertà di amare è sacra – si legge in una nota firmata da Matteo Salvini e inviata agli altri partiti che compongono la maggioranza a sostegno del governo Draghi -. Se da ddl Zan togliamo l’ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l’attacco alla libertà di pensiero, intervenendo sugli articoli 1, 4 e 7, finalmente si smette di litigare e si approva una norma di protezione e civiltà”.

Insomma, ora Salvini su ddl Zan mette fretta agli altri partiti affinché si proceda con l’approvazione degli emendamenti a quei tre articoli. E nel mirino, come succede sempre in queste occasioni, è finito il Partito Democratico: “Se il Pd invece rifiuterà ascolto e dialogo, invocati anche da tante associazioni e movimenti di gay, lesbiche e femministe, si assumerà la responsabilità di affossare questa legge. A me non interessa litigare, io lavoro per risolvere i problemi e proteggere gli italiani”. Ora, dunque, se la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo non dovesse essere approvata – secondo il pensiero del leghista – non sarebbe colpa del Carroccio, di Forza Italia e (da qualche giorno) di Italia Viva. Ovviamente tralasciando il fatto che il partito di Renzi aveva esultato per l’approvazione in prima lettura alla Camera.

(foto: da Instagram)

Potrebbe interessarti anche