I furbetti del bonus graziati dalla Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-09

Il più incredibile è Ivano Job, consigliere provinciale in Trentino per la Lega che spiega che alla bisogna richiederebbe ancora il bonus

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Vi avevamo raccontato di come i parlamentari Andrea Dara e Elena Murelli dopo aver preso il bonus 600 euro erano silenziosamente stati fatti rientrare nei ranghi della Lega. Oggi il Fatto elenca tutti i leghisti che nonostante aver percepito il bonus per le partite IVA non hanno usbito alcuna punizione da parte del loro partito, o sono già stati graziati. Ad esempio Marzia Casolati, che si mostra in pubblico alle manifestazioni di Salvini, come la sfilata anti-giudici di Catania. C’è chi non vuole commentare, comeMatteo Gagliasso e Claudio Leone, consiglieri regionali in Piemontr reintegrati dopo una breve sospensione. Il più incredibile è Ivano Job, consigliere provinciale in Trentino per la Lega che spiega che alla bisogna richiederebbe ancora il bonus:

Tra i furbastri del bonus che hanno ricevuto la grazia c’è anche il consigliere lombardo Alex Galizzi, che siede tranquillamente nel gruppo leghista. E poi i veneti, che non sono stati ricandidati da Luca Zaia, ma sono cascati in piedi lo stesso: Riccardo Barbisan è stato dirottato a Bruxelles, nello staff dell ’europarlamentare Gianantonio Da Re. Il seggio di Alessando Montagnoli invece è stato salvato dalla maggioranza (a guida leghista) nel consiglio comunale di Oppeano (Verona): è abbastanza chiaro che il partito non l’ha scaricato.

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L’unico un po’più loquace è il consigliere provinciale trentino Ivano Job. Che è anche l’unico, formalmente, ancora non reintegrato nella Lega. “Io comunque continuo a lavorare con il gruppo leghista esattamente come prima –dice –sono sospeso soltanto dal partito”. Ma conta di essere riabilitato quanto prima: “Credo proprio di sì, io non ho fatto nulla di male. Ho preso il bonus per le mie aziende. Che devo lasciarle fallire?”. Quindi lo rifarebbe ancora? “Dipende, vediamo come va l’inverno. Se ce ne fosse bisogno, perché no?”.

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