IRPEF, i benefici per i lavoratori dipendenti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-06

Al di sopra dei 28 mila euro l’intervento prende la forma di una detrazione d’imposta decrescente, che si azzera appunto ai 40 mila euro: questi contribuenti avranno quindi un beneficio che parte da 100 euro al mese per poi assottigliarsi progressivamente

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È legge il taglio delle tasse sul lavoro: nel testo del decreto si conferma una riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori con reddito tra 26 mila e 40 mila euro, fascia successiva a quella già interessata a partire dal 2014 dal bonus 80 euro. Spiega oggi Il Messaggero che questi contribuenti si vedranno portare l’importo del beneficio da 80 a 100 euro mensili, per un totale di 1.200 euro l’anno.

Per coloro che hanno un imponibile di 27-28 mila euro il bonus rappresenta di fatto un guadagno pieno, perché in precedenza non spettava. Al di sopra dei 28 mila euro invece l’intervento prende la forma di una detrazione d’imposta decrescente, che si azzera appunto ai 40 mila euro: questi contribuenti avranno quindi un beneficio che parte da 100 euro al mese per poi assottigliarsi progressivamente.

Mentre il “trattamento integrativo” è già previsto dal decreto anche per i prossimi anni, la detrazione sulla carta dovrebbe terminare a dicembre. La scelta del governo nell’ambito della complessiva riforma dell’Irpef potrebbe essere quella di mantenere il bonus nella nuova forma potenziata e correggere invece la curva indotta dalla detrazione in particolare tra i 35 mila e i 40 mila euro: l’andamento decrescente crea su base annuale un’aliquota marginale effettiva superiore al 60 per cento: vuol dire che di un eventuale incremento retributivo di 1.000 euro al lavoratore ne arriverebbero meno di 400.

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Irpef, i benefici per i lavoratori dipendenti (Il Messaggero, 6 febbraio 2020)

La disponibilità di risorse aggiuntive per una riduzione generalizzata del carico fiscale dipenderà – come ha ricordato in questi giorni il ministro dell’Economia – dalla capacità del governo di incrementare i risultati della lotta all’evasione e dalla disponibilità politica a mettere mano da una parte all’attuale“giungla”didetrazioni Irpef, alcune delle quali non proprio indispensabili, dall’altra al capitolo Iva con incrementi mirati a riduzione dei circa 20 miliardi di clausole di salvaguardia che pesano già ora sulla legge di Bilancio per il prossimo anno.

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