Come cambiano le aliquote Irpef

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-30

La finalità del superamento degli scaloni Irpef è quella di favorire in primo luogo le buste paga di chi guadagna fino a 40 mila euro. E favorire i consumi del ceto medio

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“Il calo del Pil è molto pesante ma ragionevolmente, secondo le previsioni più accreditate saremo sotto la doppia cifra, poi ci sarà l’effetto rimbalzo l’anno prossimo” dice il premier Giuseppe Conte, sottolineando che “a dispetto di una pandemia che sta producendo una recessione globale l’Italia sta mostrando una resilienza anche economica”. La contrazione del Pil di quest’anno dovrebbe aggirarsi attorno al -9%, per riprendersi nel 2021 in modo più robusto di quanto immaginato ad aprile: la stima della crescita tendenziale, cioè senza considerare l’impatto di nuove misure, dovrebbe fissare il Pil a +5,1%, che salirebbe fino al 6% trascinato da manovra e primi effetti del Recovery Plan. La Nota di aggiornamento al Def che il governo punta a varare nel Consiglio dei ministri convocato per stasera, anticipa di poco la legge di bilancio, che conterrà la riforma fiscale che vedrà la scomparsa degli scaloni Irpef. Spiega Repubblica:

irpef famiglie riforma 2

L’ipotesi su cui sta lavorando l’esecutivo prevede un intervento in due tappe. L’idea di fondo è di varare una riforma complessiva dell’Irpef. Il modello di riferimento è quello tedesco che si basa su una curva crescente della tassazione: sostanzialmente ognuno potrebbe avere la propria aliquota e verrebbe ridotto il rischio dei cosiddetti “scaloni” superati i quali la percentuale di imposizione subisce un balzo netto. La finalità è quella di favorire in primo luogo le buste paga di chi guadagna fino a 40 mila euro. E favorire i consumi del ceto medio. Un passo iniziale, secondo gli attuali programmi, sarà contenuto proprio nel pacchetto della Legge di Bilancio. Un modo per lanciare un segnale immediato, già negli stipendi di gennaio. Il secondo, più corposo, sarà inserito in una legge delega che dovrebbe essere approvata a dicembre o all’inizio del prossimo anno con i decreti delegati da predisporre entro la primavera

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