L’INPS e i prof che devono aspettare un anno per la pensione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-13

È “destituita di ogni fondamento” la notizia di “potenziali differenze di circa ‘200 giorni’” nel calcolo di Inps e Miur per il diritto alla pensione. E’ quanto chiarisce l’Inps dopo le polemiche sui prof che devono aspettare un anno per andare in pensione. “Quest’anno -riferisce l’Istituto- sono pervenute oltre 41.000 domande di cessazione, con un …

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È “destituita di ogni fondamento” la notizia di “potenziali differenze di circa ‘200 giorni'” nel calcolo di Inps e Miur per il diritto alla pensione. E’ quanto chiarisce l’Inps dopo le polemiche sui prof che devono aspettare un anno per andare in pensione. “Quest’anno -riferisce l’Istituto- sono pervenute oltre 41.000 domande di cessazione, con un aumento delle richieste di collocamento a riposo di oltre il 30% rispetto all’anno precedente. L’Inps ha certificato il riconoscimento del diritto a pensione, con decorrenza dal prossimo 1° settembre, per oltre 36.700 persone, mentre per le restanti 4.600, in linea con la percentuale dello scorso anno, tale diritto non è stato al momento riconosciuto“, dice l’INPS, che però qui conferma la problematica segnalata nei giorni scorsi.

professori in pensione
I numeri, le scadenze, le richieste (Il Messaggero, 8 luglio 2018)

“Per queste ultime posizioni l’Istituto, in stretta collaborazione con i competenti uffici ministeriali, sta provvedendo ad ulteriori approfondimenti” segnala l’Inps nella nota aggiungendo che “gli esiti delle verifiche sono stati comunicati al Miur, tramite invii dei files contenenti gli elenchi, a partire dal 30 aprile scorso, con contestuale aggiornamento sulle lavorazioni via via effettuate dalle strutture territoriali dell’Istituto”. L’Inps chiarisce ancora che “con riferimento alle notizie di stampa riguardanti le presunte diverse modalità di calcolo, si precisa che l’Istituto ha da sempre adottato il criterio dell’anno commerciale per la verifica del diritto a pensione. L’eventuale differente modalità di calcolo adottata dal Ministero in ogni caso può comportare esclusivamente limitate differenze con riferimento ai periodi pre-ruolo, riconosciuti con provvedimenti di competenza del Miur e, pertanto, il riferimento a potenziali differenze di circa ‘200 giorni’ è da ritenersi destituito di ogni fondamento”.

pensioni fasce di reddito
Le pensioni per fasce di reddito (Libero/Itinerari Previdenziali, 13 luglio 2018)

L’Inps evidenzia “che il passaggio dell’attività di certificazione, garantendo la piena certezza del diritto, assicura la coerenza tra diritto verificato in anticipo e diritto in sede di liquidazione della pensione, superando il problema dei disallineamenti che si sono verificato negli scorsi anni”. L’Istituto infine riferisce che “questa mattina il direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, ha incontrato i sindacati della scuola, ai quali ha illustrato tutta l’attività posta in essere, testimoniando la grande attenzione e considerazione con cui la vicenda è seguita dall’Istituto”.

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