Economia

INPS Bonus 600 euro: e adesso cosa succede?

neXtQuotidiano 02/04/2020

Cosa succede al bonus da 600 euro per le Partita IVA dopo il crollo del sito dell’INPS? Il 15 aprile inizieranno i pagamenti che continueranno fino alla fine del mese. Ma chi ne avrà diritto?

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Cosa succede al bonus da 600 euro per le Partite IVA dopo il crollo del sito dell’INPS? Il 15 aprile inizieranno i pagamenti che continueranno fino alla fine del mese. Per evitare che nei prossimi giorni ci possano essere gli stessi disagi di ieri, l’INPS ha deciso di scaglionare gli orari: dalle 9 alle 16 potranno accedere al portale consulenti e intermediari e dopo le 16 gli altri utenti. Nonostante il caos e i disservizi, ieri comunque l’INPS ha ricevuto 339.000 domande per il bonus autonomi da 600 euro. Ma cosa succede dopo il boom di richieste? Spiega oggi Il Messaggero:

Per il bonus autonomi il governo ha stanziato circa tre miliardi di euro suddivisi tra le varie categorie dei beneficiari. Con queste risorse per un mese possono essere ristorati quasi cinque milioni di lavoratori. Comunque tutti coloro che ne hanno diritto, avranno l’indennità. «Il governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre», ha ricordato il presidente Inps, Pasquale Tridico. «Questi fondi continueranno ad essere rimpinguati per tutta la durata della crisi. Non c’è nessuno rischio che chi ha diritto a questo bonus perda il diritto. È un diritto acquisito». Il pagamento dell’indennità inizierà il 15 aprile e proseguirà, questo assicura l’esecutivo, per l’intero mese.

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Coronavirus, gli interventi a sostegno delle categorie (Il Sole 24 Ore, 19 marzo 2020)

Va in ogni caso ricordato che il bonus da 600 euro per gli autonomi non è cumulabile e nemmeno compatibile con strumenti di sostegno al reddito derivanti da misure assistenziali, quali la cosiddetta Ape sociale, il reddito o la pensione di cittadinanza, l’assegno ordinario di invalidità. Il bonus è invece cumulabile con la Naspi per i lavoratori dello spettacolo e per quelli stagionali e con borse di studio, stage e tirocini. Il bonus non contribuisce alla formazione del reddito, quindi è esentasse. Non dà nemmeno luogo, però, alla contribuzione figurativa e quindi il periodo di sospensione dal lavoro non varrà ai fini della pensione, a differenza di quanto invece accade per la cassa integrazione accordata ai lavoratori anche in deroga.

Il decreto interministeriale del 28 marzo 2020 ha esteso anche ai liberi professionisti iscritti alle gestioni previdenziali di categoria l’indennità di 600 euro, al pari degli altri lavoratori autonomi. Le domande dovranno essere presentate attraverso i siti delle Casse, sui quali sono indicati anche gli orari di accesso e i termini di scadenza. Può accedere al bonus chi ha percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro o, chi – sempre a causa dell’emergenza coronavirus – ha percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro ma ha cessato, ridotto o sospeso l’attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso reddito del primo trimestre 2019.

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