Politica
L’incontro segreto tra Renzi e Di Maio
neXtQuotidiano 06/06/2020
Non a caso, Di Battista ieri è andato in tv sul 9 ad attaccare proprio il leader di Italia Viva. Mentre a incontrare Renzi in segreto, nelle ultime settimane, è stato Luigi Di Maio. Per parlare di legge elettorale, secondo i rumors del Transatlantico
Annalisa Cuzzocrea racconta oggi della guerra ai piani alti del MoVimento 5 Stelle per la leadership tra governisti e agit-prop, con Alessandro Di Battista in prima linea nella ricerca di un posto al sole. E parla anche di un incontro segreto tra Renzi e Di Maio per parlare di legge elettorale:
La guerra che è scoppiata è quindi questa e nessuno, nel Movimento, può più fingere di non vederla. Chi è vicino al ministro degli Esteri traccia di Di Battista un ritratto impietoso: «Lui fa così, si posiziona a favore quando non ha la forza di andare contro, ma alla fine farà cadere il governo. Quando dice: “Il Pd ha tutti gli affari europei”, sta chiedendo un rimpasto. Ma se il rimpasto ci sarà, Renzi metterà un veto su Conte e crollerà tutto».
Teorie, ipotesi di complotti, veleni. Che si consumano nel chiuso di videocall sempre più riservate tra Vito Crimi, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, i ministri Di Maio e Bonafede, Fraccaro, Patuanelli. Tutti riavvicinati dalle spinte destabilizzanti, ma ognuno con obiettivi diversi. La maggior parte di loro è interessato a salvare governo e legislatura, lo hanno detto perfino a Davide Casaleggio, mettendoselo contro, quando il figlio del cofondatore spingeva per un voto immediato sul nuovo leader. Alcuni, come il presidente della Camera Roberto Fico, temono che il Movimento targato Dibba cerchi un nuovo asse con la Lega. Che invece Bugani e Corrao negano risolutamente, aprendo a quello che definiscono un Pd «derenzizzato».
Non a caso, Di Battista ieri è andato in tv sul 9 ad attaccare proprio il leader di Italia Viva. Mentre a incontrare Renzi in segreto, nelle ultime settimane, è stato Luigi Di Maio. Per parlare di legge elettorale, secondo i rumors del Transatlantico. Ma nonostante la diffidenza reciproca sia totale, gli interessi in comune non sono pochi. A partire dal primo: tornare al centro del gioco.