ILVA, per ArcelorMittal arrivano le tutele a scadenza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-07

Viene introdotto un piano di tutele legali «a scadenza» per l’azienda, strettamente vincolato al rispetto del piano ambientale secondo precise prescrizioni. Quindi, si spiega, solo se l’azienda rispetterà tempistiche, criteri e modalità di esecuzione del piano ambientale

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ArcelorMittal avrà tutele a scadenza per ILVA. Il Sole 24 Ore annuncia che nel decreto rider che ieri è stato approvato in consiglio dei ministri un nuovo piano di tutele per i proprietari dell’acciaieria di Taranto, come aveva detto l’azienda e smentito il ministero.

La norma sull’immunità, cancellata a partire dal 6 settembre, era stata introdotta durante la gestione commissariale allo scopo di «sterilizzare» l’azione giudiziaria in relazione all’attuazione del piano ambientale per evitare che, durante la messa in opera dei lavori ambientali, eventuali incidenti agli impianti ( emissione di fumi o dispersione di polveri) e le inevitabili azioni giudiziarie conseguenti potessero rallentare l’azione degli stessi gestori nella messa in sicurezza degli impianti stessi. Non erano previsti, invece, scudi penali legati a infortuni sul lavoro.

Nella norma portata in consiglio dei ministri dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e inserita nel dl imprese, a quanto si apprende, si conferma l’abolizione dell’immunità totale, ma viene introdotto un piano di tutele legali «a scadenza» per l’azienda, strettamente vincolato al rispetto del piano ambientale secondo precise prescrizioni. Quindi, si spiega, solo se l’azienda rispetterà tempistiche, criteri e modalità di esecuzione del piano ambientale potrà usufruire delle tutele. Non è prevista alcuna immunità sulle norme a tutela della salute e della sicurezza del lavoro, si sottolinea ancora.

ilva immunità di maio

Non sarà dunque prevista alcuna forma di tutela straordinaria per l’azienda, si precisa, che risponderà di ogni incidente dovesse verificarsi secondo le norme e i principi di diritto penale ordinariamente applicabili nel nostro Paese. Il parziale sblocco della situazione arriva proprio pochi giorni dopo il sequestro dell’altoforno 2 e il rigetto, da parte del giudice, dell’istanza di Ilva in amministrazione straordinaria che ha chiesto la facoltà d’uso per l’impianto in modo da fare i lavori di messa in sicurezza.

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