Economia
L’immunità per ILVA sta tornando, lo ha detto il governo (ma il MISE smentisce)
neXtQuotidiano 01/08/2019
ArcelorMittal ha ricevuto rassicurazioni dal Governo su un nuovo provvedimento per ripristinare l’immunità ambientale per lo stabilimento di Taranto
ArcelorMittal ha ricevuto rassicurazioni dal Governo su un nuovo provvedimento per ripristinare l’immunità ambientale per lo stabilimento di Taranto. Lo ha detto durante la conference call sui conti il direttore finanziario Aditya Mittal: “devo dire che (il governo, ndr) è stato molto costruttivo con noi e sta lavorando a una nuova legge che ripristini l’immunità”. “Sono al lavoro, non sappiamo esattamente quando il provvedimento sarà legge ma ci hanno dato indicazione che sarà prima” della scadenza d’inizio settembre.
L’immunità per ILVA sta tornando, lo ha detto il governo
“Senza immunità – ha detto Mittal – è molto difficile continuare ad operare” a Taranto “per qualsiasi operatore”. “Stiamo collaborando con il governo e devo dire che l’esecutivo è molto costruttivo con noi”, ha aggiunto precisando che si sta lavorando “per approvare nuove leggi o una nuova legislazione che ripristini l’immunità che avevamo”. Intanto ArcelorMittal ha chiuso il secondo trimestre 2019 con un margine operativo lordo di 1,56 miliardi di dollari, contro stime degli analisti per 1,61 miliardi. Le vendite sono tuttavia superiori al previsto, con 19,28 miliardi rispetto ai 19,03 stimati dagli analisti. Il colosso siderurgico, che ha nuovamente tagliato le stime sulla domanda globale di acciaio, valuta dismissioni di asset che potrebbero “sbloccare” fino a due miliardi di dollari nei prossimi due anni, come si legge nella nota sui conti.
E ieri il giudice monocratico del Tribunale di Taranto, Francesco Maccagnano, dinanzi al quale ad ottobre comincerà il processo agli imputati accusati della morte dell’operaio dell’Ilva Alessandro Morricella, deceduto in un incidente sul lavoro del giugno 2015, ha respinto la richiesta di concessione della facoltà d’uso dell’Altoforno 2 (sotto sequestro) dello stabilimento siderurgico di Taranto, condizionata alla realizzazione dei lavori di messa a norma, presentata dall’Ilva in Amministrazione straordinaria. Viene dunque confermato lo spegnimento dell’impianto ordinato dalla Procura dopo che, il 9 luglio scorso, il gup Pompeo Carriere aveva rigettato la richiesta di dissequestro in quanto risultano attuate pienamente solo due delle 7 prescrizioni imposte a seguito dell’incidente in cui perse la vita Morricella.
Secondo Marco Bentivogli della CISL la decisione del giudice di Taranto che ha negato la facoltà uso dell’altoforno 2 (sotto sequestro) è una “ulteriore tegola che si aggiunge ai 1400 lavoratori in Cig dal 2 luglio a cui potrebbero aggiungersi altri 1000 proprio a causa del sequestro di Afo2”. “Da qui al 6 settembre, data di cessazione dello scudo penale, la tensione in stabilimento aumenta ogni ora. Se aggiungiamo – aggiunge Bentivogli – a questi 2400 i 1700 in Cigs comprendiamo come la lentezza con cui si cerca di disinnescare i problemi ambientali si somma ad un’incertezza del Governo che innesca una bomba sociale inaccettabile. Ancora oggi in audizione al Senato, un rappresentante del M5S ha ribadito la necessità di riconvertire l’area ex Ilva ad altra attività economica. I lavoratori non vogliono sussidi ma rientrare al lavoro, in un’ambiente salubre. Il benaltrismo non aiuta né il lavoro né l’ambiente”.
EDIT: Il Mise “smentisce categoricamente che vi sia allo studio un provvedimento per ripristinare l’immunità per l’ex Ilva di Taranto”. E’ quanto affermano fonti del ministero dopo le dichiarazioni in tal senso del direttore finanziario del gruppo. “Come più volte ribadito – rilevano – si vuole intervenire esclusivamente sull’attuazione del piano ambientale nel più breve tempo possibile. Non esisterà mai più alcun scudo penale per morti sul lavoro e disastri ambientali. Ogni altra dichiarazione non corrisponde al vero”.
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