Il problema di Manlio Di Stefano con le frazioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-04

Spettacolare litigata tra Oscar Giannino e il sottosegretario grillino agli esteri su Radio24. Il motivo è sempre lo stesso: il DEF è stato presentato ma mancano tutti i numeri fondamentali per il giudizio

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Stamattina su Radio24 è andata in onda una spettacolare litigata tra i conduttori Oscar Giannino e Maria Latella (quest’ultima nei panni del paciere) e il sottosegretario agli Esteri del governo Conte Manlio Di Stefano. L’oggetto del contendere è lo stesso della scenetta che ha visto protagonista il ministro Giovanni Tria con i giornalisti ieri sera: il governo ha comunicato gli obiettivi di deficit/PIL per il triennio, rivedendoli al ribasso rispetto a quelli annunciati nella falsa approvazione del 27 settembre a causa della crescita dello spread, senza però fornire gli altri numeri che devono essere obbligatoriamente presenti nel DEF, e in particolare il Prodotto Interno Lordo. Nel video di ieri sera Tria, alle domande dei giornalisti sul PIL, rispondeva prima tornando a dare i numeri del Deficit/PIL e poi optava per l’onorevole ritirata che è sempre meglio di una disonorevole sconfitta.

Manlio Di Stefano, a differenza di Tria, da vero grillino ha gettato invece volentieri il cuore oltre l’ostacolo ingaggiando con Oscar Giannino una vera battaglia verbale quando il giornalista ha fatto notare al sottosegretario che il DEF è ancora latitante nonostante sia passata la scadenza della presentazione della nota di aggiornamento: “Ci dite il deficit/PIL ma non ci dite il PIL, ci dite il numeratore ma non il denominatore”, spiega Giannino. E Di Stefano: “No, non è così che funziona, non voglio fare l’economista ma sono un ingegnere, so cos’è una frazione. Io se vuole le spiego come funziona la legge di bilancio (che non è stata ancora presentata, ndr). Non mi interessa che lei mi dica ‘Faccio io la domanda’, perché lei ha affermato una cosa falsa… Il PIL lo si mette a manovra in corso…”. Poi si continua, sempre più nervosi fino al fischio finale della Latella.

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