Il nervosismo di Salvini e i sondaggi in calo per la Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-05

Ieri all’appuntamento con cui il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano è passato alla Lega, il segretario ha perso le staffe. Con i giornalisti che gli chiedevano dei problemi aperti, lui è sbottato: «Se volete parlare di questo invece che della vita vera, me ne vado…»

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Marco Cremonesi sul Corriere della Sera racconta oggi il crescente nervosismo di Matteo Salvini con i giornalisti che gli chiedono dei problemi aperti nel Carroccio e del dualismo con Luca Zaia:

Resta il fatto che il momento per Salvini è complicato. E infatti, ieri all’appuntamento con cui il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano è passato alla Lega, il segretario ha perso le staffe. Con i giornalisti che gli chiedevano dei problemi aperti, lui è sbottato: «Se volete parlare di questo invece che della vita vera, me ne vado…». Commenta con un filo d’ironia un salviniano doc: «Lo stress test sta andando bene, non benissimo». Inoltre, l’opposizione interna sta tornando all’azione. Con una lettera di Luca Pini, storico esponente della Lega Nord, sulla «violazione dei termini dello Statuto della Lega Nord in relazione al tesseramento 2020» e richiesta urgente di convocazione dei congressi del partito.

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I sondaggi sulla Lega (Corriere della Sera, 5 agosto 2020)

Questo perché la tessera della Lega Nord (la bad company che deve allo Stato 49 milioni) viene inviata ai militanti gratuitamente: «Difficile pensare che la semplice regalia della tessera possa configurare ex lege l’automatica iscrizione del ricevente al movimento». Inoltre, Salvini ha dato le dimissioni da segretario della Lega  Nord il 19 dicembre 2019: da statuto, il congresso avrebbe dovuto svolgersi entro sei mesi, nove se si considera il lockdown. Dunque, il prossimo settembre. Va detto che la Lega non è mai stata troppo solerte rispetto ai termini congressuali: «Ma io spero — dice Pini — che dopo due congressi svolti in modo irregolare, ora se ne svolga uno come si deve». Obiettivo, nemmeno troppo nascosto, trasformare il possibile congresso in una tribuna anti salviniana. Ma anche tra i vicini al segretario, qualcuno ha ricominciato a diffondere l’idea che il nome «Lega per Salvini premier» vada corretto. Al momento, non tanto per togliere il nome di Salvini quanto per togliere il riferimento alla premiership.

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