Il miliardesimo penultimatum di Zingaretti a Di Maio e Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-15

Zingaretti prepara per lunedì l’affondo durante il vertice di governo. Vuole una parola chiara sui dossier più importanti

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Repubblica racconta il miliardesimo penultimatum di Nicola Zingaretti a Luigi Di Maio e Matteo Renzi, che arriva in occasione della sceneggiata di M5S e Italia Viva sul salvataggio della Banca Popolare di Bari e che anche stavolta ha l’aria di un “teneteme che sennò je meno“:

È chiaro che a queste condizioni il Pd non ha voglia di continuare. E il malessere inizia a diventare tentazione concreta di chiuderla qui, prima che lo faccia magari proprio Renzi, attorno al quale si moltiplicano i rumors di un’imminente offensiva contro l’esecutivo. A Pontida per parlare di autonomia, allora, il ministro dem Francesco Boccia si sfoga coi militanti: «Avevo promesso che sarei stato ghandiano per tenere uniti Nord e Sud, ma non c’è stato bisogno perché le Regioni si sono dimostrate concordi. Piuttosto, mi dicono che ora dovrei essere ghandiano con la maggioranza, ma ve lo dico sinceramente: al punto in cui siamo arrivati non ho più alcuna intenzione di esserlo!».

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Ecco perché Zingaretti prepara per lunedì l’affondo durante il vertice di governo. Vuole una parola chiara sui dossier più importanti e spinosi: giustizia, Europa, autonomia. Altrimenti meglio sfilarsi, dirà. Salutarsi, e ognuno per la sua strada. E non basterà tutto lo sforzo di Dario Franceschini per ricucire. Certo, il capo delegazione dem continua a essere il più governista.

Di fronte ai dubbi del suo segretario prova sempre a mediare: «Capisco la sofferenza per questa gara di visibilità di Renzi e Di Maio – ha detto nelle ultime ore – ma avete visto? Perdono consensi. Noi invece resistiamo perché risultiamo affidabili». E anche l’altra sera in consiglio dei ministri ha evitato di soffiare sul fuoco: «Mandiamo un messaggio rassicurante ai correntisti, ma non forziamo la mano approvando il decreto». In realtà anche lui, racconta chi ci ha parlato, inizia a essere davvero stufo.

Ciò di cui Zingaretti non sembra rendersi conto è che anche il PD perde consensi o non ne guadagna stando al governo.

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