Il grande ritorno (in funzione) del tritovagliatore di Ostia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-12

Il macchinario su cui il M5S aveva costruito la campagna elettorale nel X Municipio tornerà a lavorare a causa dell’emergenza rifiuti. Una promessa è una promessa, no?

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Quella del tritovagliatore di Ostia è una delle vicende più comiche che ha coinvolto la giunta Raggi, l’AMA, il municipio grillino e la maggioranza M5S in Campidoglio. All’epoca della campagna elettorale che ha portato nel parlamentino di Ostia Giuliana Di Pillo il MoVimento 5 Stelle, nella persona della stessa Di Pillo e del capogruppo in Campidoglio Paolo Ferrara, giurò che il macchinario che separa i rifiuti non sarebbe mai arrivato a Ostia. Puntualmente, a urne chiuse, il tritovagliatore arrivò ad Ostia e venne messo in funzione in quanto necessario nell’emergenza rifiuti dell’epoca. Ma quella era un’emergenza, dissero i maggiorenti M5S dell’epoca, non succederà più, vedrete. E infatti oggi Il Messaggero ci spiega che l’impianto verrà riattivato:

«L’indifferenziata ha avuto un aumento pari al 3 per cento – ha spiegato Antonio Di Giovanni, capogruppo pentastellato al X Municipio per questo l’Ama ha deciso di azionare di nuovo il tritovagliatore di Ostia Antica per far fronte all’emergenza che dovrà rientrare nel giro di pochi giorni, come è già successo nel periodo di Natale e Capodanno». In attesa che si risolva, però, l’impianto funzionerà a pieno regime.

tritovagliatore di ostia

A portare l’Ama alla decisione di riavviare il tritovagliatore è stata l’emergenza che ha toccato anche Casal Palocco e Axa, proprio nel X Municipio. Neanche i quartieri residenziali, dunque, si salvano dall’invasione di rifiuti maleodoranti che traboccano dai cassonetti e sommergono strade e marciapiedi. E così, tra le ville di calciatori e di personaggi della televisione, spuntano tappeti di sacchetti della spazzatura.

Succede davanti ai cassonetti di via Democrito, dietro il “centro vecchio” di Casal Palocco, via Prassilla e via Eschilo, all’Axa. «Il problema-racconta Carmine, un residente – è che l’immondizia è accatastata da giorni e in zona c’è un odore nauseabondo». Ma a soffrire è tutto il Municipio. All’Infernetto, qualche residente esasperato ha cominciato anche a usare le maniere forti, oltre la legge, dando fuoco ai sacchetti di plastica accatastati ai bordi dei marciapiedi.

Problemi anche per il “porta a porta”, dove il ritiro non è puntuale da giorni. «Ho dovuto fare una segnalazione all’Ama – dice Giosuè Mirizio, residente all’Infernetto – perché gli addetti non rispettano il turno dell’umido, il più importante visto il materiale organico. Non possiamo continuare a tenere i nostri rifiuti in casa, anche se le strade sono invase dall’immondizia».

Leggi sull’argomento: Il caso Meloni nel governo Lega-M5S

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