La storia dietro il video di Donatella Tesei che non risponde sul buco nel bilancio a Montefalco

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-21

La senatrice della Lega e candidata Presidente della Regione Umbria continua a non voler rispondere sul disavanzo di bilancio da quasi due milioni di euro scoperto nel 2017 dalla Corte dei Conti. Eppure la Tesei è stata sindaca per dieci anni (dal 2009 al 2019) del piccolo comune umbro

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Qualche giorno fa la senatrice della Lega Donatella Tesei, candidata alla presidenza dell’Umbria per il centrodestra, è stata intervistata da Umbria24. La domanda era semplice e diretta e riguardava la decisione del consiglio comunale di Montefalco di rinviare la discussione sul bilancio a dopo le elezioni. Cosa c’entra Donatella Tesei? La senatrice leghista è stata sindaco del comune umbro per dieci anni: dal 2009 al 2019.

Il “rosso di Montefalco”, il buco che Donatella Tesei ha lasciato nel bilancio suo comune

Donatella Tesei però ha deciso di non rispondere sul punto dicendo di aver già risposto. Ma non è esattamente così. Perché la Tesei, quando ha parlato del buco nel bilancio ha spiegato che il disavanzo della sua amministrazione ammonta a 320 mila euro. Un buco che, ha spiegato, sarebbe in ogni caso coperto. Insomma non c’è per davvero. Eppure le carte dicono altro. Dicono che questo piccolo comune di poco più di cinquemila abitanti ha un buco pari a 1.617.672,16 euro. Secondo le opposizioni invece il disavanzo sarebbe di addirittura 4 milioni di euro.

I problemi iniziano nel 2017 quando la Corte dei Conti la Corte dei Conti di Perugia è intervenuta su «entrate fittizie per un milione e mezzo» nella gestione del 2014 facendo notare che sarebbero stati messi a bilancio «per fingere che fosse in equilibrio». Quel milione e mezzo di entrate fittizie, spiegava Repubblica qualche giorno fa, sono 1,4 milioni di euro di tasse locali (TARI, IMU e TASI) inseriti alla voce “residui attivi” ma che non sono mai arrivati nelle casse del Comune. Secondo l’opposizione la maggioranza ha iscritto a bilancio il gettito teorico totale delle imposte e non quello reale, da qui la differenza tra il gettito reale e quello “previsto” che però non teneva conto della quota di evasione (che mediamente è nota).

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Nel 2019 Tesei, eletta a Palazzo Madama con la Lega, lascia il Comune. Ma quando la nuova amministrazione comunale si appresta a fare una verifica sul bilancio previsionale approvato a marzo di quest’anno dalal giunta Tesei scopre che erano stati iscritti a bilancio altri 400 mila euro di entrate tributarie sovrastimate. Di nuovo tasse che sulla carta avrebbero dovuto generare un certo introito ma che nella realtà non hanno generato quanto “previsto”. I consiglieri d’opposizione della lista SìAmo Montefalco parlano del buco di bilancio come del “Rosso di Montefalco”, e non è certo un vino pregiato. E i guai non finiscono qui perché l’opposizione ha anche annunciato un esposto all’ANAC perché sul sito del Comune la sezione “Amministrazione Trasparente”, che per legge dovrebbe essere costantemente aggiornata l’elenco dei consulenti e dei professionisti pagati dal Comune non è aggiornato dal 2014 e pure gli atti relativi ad affidamenti ed appalti pubblici non sarebbero tutti pubblicati. Ai giornalisti però la candidata del centrodestra non vuole più rispondere, lei sostiene di aver già spiegato che il buco non esiste. O meglio che c’è un “disavanzo tecnico” da 375 mila euro che sarà coperto con strumenti ordinari mentre quello da 1,6 milioni di euro è coperto in trent’anni, come prevede la legge. Il che non è esattamente dire che il buco non c’è. Anzi è dire che il buco da quasi due milioni di euro c’è eccome. La domanda a questo punto rimane, che ha da dire Donatella Tesei sul fatto che questo buco si è creato durante il suo mandato di sindaco di Montefalco?

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