I leghisti che criticano il voto ai sedicenni che volevano i leghisti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-30

Sulla proposta di riforma costituzionale per estendere il diritto di voto a chi ha compiuto sedici anni sono già d’accordo sia il M5S che il PD. Simpatizzanti ed elettori della Lega invece gridano al complotto, ma tre anni fa era Salvini a rilanciare una proposta che circola da almeno un decennio

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Oggi l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha rilanciato sullo ius culturae e ha proposto di abbassare il limite d’età per il diritto di voto. Secondo Letta i tempi sono maturi per consentire anche a chi ha compiuto 16 anni la possibilità di votare. «Una riforma costituzionale da fare in un anno: il voto ai sedicenni», ha dichiarato l’ex premier durante un’intervista a Repubblica. L’idea è piaciuta un po’ a tutti, dal Capo Politico del M5S Di Maio al Segretario del PD Nicola Zingaretti passando per Carlo Calenda.

Zingaretti e Di Maio sono d’accordo sul voto a 16 anni

Luigi Di Maio dopo aver ricordato che si tratta di una vecchia campagna del suo partito (ma già nel 2007 fu un’idea di Veltroni) ha affermato che «se a 16 anni un giovane può lavorare e pagare le tasse, dovrebbe almeno avere il diritto anche di votare e scegliere chi decide della sua vita».

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Zingaretti ha twittato in sostegno della proposta di Letta: «La passione civile di tante ragazze e tanti ragazzi che incontro tutti i giorni rafforzano questa idea». Estendere il diritto di voto ha chi ha compiuto i 16 anni non è una novità, e viene rilanciata oggi alla luce del successo della mobilitazione mondiale partita dall’esempio dell’attivista svedese Greta Thunberg.

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I sedicenni di oggi, dicono in coro i politici, sono maturi per poter decidere e votare. In Austria ad esempio possono farlo in tutte le elezioni (l’elettorato passivo però parte dal compimento dei 18 anni). In Scozia gli under 18 hanno potuto votare al Referendum per l’Indipendenza (ma non a quello sulla Brexit). In Germania i 16enni possono votare per il Parlamento di alcuni Land mentre fuori dall’Europa chi ha 16 anni può decidere se votare in Argentina e in Brasile (dove il voto è obbligatorio nella fascia d’età tra 18 e 65 anni) ed anche a Cuba, in Ecuador e in Nicaragua.

Quando Salvini voleva dare il voto ai sedicenni

A parole quindi la maggioranza che sostiene il Conte bis è compatta. Il diritto di voto a 16 anni si può fare. L’idea però non piace a molti patrioti sovranisti che hanno visto la proposta di Letta accolta dal PD come un modo per raccattare voti. In molti rinfacciano a Zingaretti che questo è l’unico modo con cui il Partito Democratico può sperare di prendere qualche voto ed evitare di sparire. Altri invece riciclano il leit motiv di qualche settimana fa, quello sul PD che impedisce agli italiani di andare a votare.

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Insomma la sinistra dopo aver perso i voti degli operai e delle periferie va a cercare quelli dei “figli dei radical de sinistra” perché in tenera età siamo stati tutti sinistroidi o comunisti. Che vergogna, twitta un’utente commentando l’articolo di Repubblica, i sedicenni sono poco più che bambini. E manca solo qualcuno che dica che è ovvio che il PD voglia far votare i ragazzini: è pur sempre il partito di Bibbiano. Anzi: chi ci dice che il sistema Bibbiano non sia servito per creare schiere di agguerriti elettori piddini.

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Ma chissà se quelli che sarcasticamente propongono di far votare “anche i poppanti attaccati alla tetta delle mamme che arrivano con i barconi a Lampedusa” (ma come non sono tutti grandi e grossi i migranti?) sanno che un altro entusiasta sostenitore del diritto di voto a 16 anni è stato proprio Matteo Salvini. Nel 2015 la Lega aveva presentato anche una proposta di legge a prima firma di Massimiliano Fedriga per consentire l’estensione del diritto di elettorato attivo ai sedicenni.

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Nell’ottobre del 2016 il leader della Lega aveva proposto abbassare l’età per votare. Con grande entusiasmo da parte della Lega Giovani dei suoi addetti alla comunicazione, ad esempio quello che spiegava che «i nostri giovani sono molto più informati rispetto al passato. Dare il diritto di voto ai sedicenni è segno di progresso e buonsenso, significa credere ed investire nel loro futuro».

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Oggi che è il PD a proporre per l’ennesima volta di abbassare l’età del voto spuntano fuori quelli che ci spiegano che «Hanno impedito a 60milioni di Italiani di votare e ora vogliono dare il voto ai sedicenni». Non manca nemmeno l’esperta di condizionamento operante che twitta tutta contenta dopo aver scoperto che il voto ai sedicenni è solo l’ultimo tassello dell’indottrinamento impartito a scuola i cui frutti si sono già visti con la mobilitazione per il Friday for Future. Perché è risaputo che il PD non solo comanda in Italia ma in tutti i paesi dove i ragazzi sono scesi in piazza venerdì scorso.

Leggi anche: Come la Lega ha approvato il reddito di cittadinanza ad alcuni terroristi a sua insaputa

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