I controlli sui conti correnti dal primo aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-20

Un algoritmo cercherà tra giacenze e bonifici in entrata e in uscita alla ricerca di incongruenze che poi faranno scattare le indagini

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Dal primo aprile partono i controlli sui conti correnti delle persone fisiche. Un decreto del ministero dell’Economia darà l’ok definitivo alla fine di marzo, poi partirà la caccia agli evasori totali o paratotali. Spiega oggi Il Messaggero che un algoritmo cercherà tra giacenze e bonifici in entrata e in uscita alla ricerca di incongruenze che poi faranno scattare le indagini.

Nel suo radar finiranno però solo i conti dei soggetti ritenuti a rischio evasione, che verranno individuati passando al setaccio l’Archivio dei rapporti finanziari, ed è per questo che si parla di controlli selettivi. La lotta al sommerso però deve fare i conti con la tutela della privacy, perciò verranno messi anche dei paletti alla pseudonimizzazione, tecnica che consiste nell’utilizzare e conservare i dati di una persona in una forma che impedisce l’identificazione del soggetto esaminato, e che deve consentire all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza di avvalersi delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone per elaborare criteri di rischio utili a far emergere le posizioni da sottoporre a controllo.

Secondo il Garante dei dati personali Antonello Soro, la tecnica della pseudonimizzazione rappresenta un escamotage di dubbia efficacia, considerato che gli interessati risultano comunque identificabili. L’Authority ha chiesto perciò che venga messo nero su bianco l’elenco dei diritti dei contribuenti che subiranno delle limitazioni e di garantire l’esercizio di rettifica da parte degli interessati.

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L’incrocio delle informazioni presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari, potente banca dati dell’anagrafe tributaria contenente saldi e movimentazioni di tutti i rapporti finanziari dei contribuenti e quindi non solo quelli relativi ai conti correnti, con quelle immagazzinate nelle altre banche dati a cui hanno accesso gli 007 del Fisco, servirà a individuare specifici criteri di rischio utili a far emergere liste selettive di contribuenti da sottoporre ai controlli.

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