Gyorgy Matolcsy: «Dobbiamo ammettere che l’euro è stato un errore»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-04

La parte curiosa della vicenda è che l’Ungheria non è nel sistema dell’euro (1 € vale circa 307 Fiorini) e il Financial Times è il giornale del paese della Brexit

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Il governatore della Banca Centrale dell’Ungheria Gyorgy Matolcsy ha scritto un editoriale sul Financial Times per sostenere che l’Europa dovrebbe ammettere che l’euro è stato un errore. La parte curiosa della vicenda è che l’Ungheria non è nel sistema dell’euro (1 € vale circa 307 Fiorini) e il Financial Times è il giornale del paese della Brexit. Secondo il governatore quella dell’euro è stata una trappola francese, mentre secondo gli antieuro italiani è stata una trappola tedesca:

“Raramente ammettiamo le vere radici della decisione sconsiderata di creare la valuta comune: è stata una trappola francese. Mentre la Germania si unificava, François Mitterrand, l’allora presidente francese, temeva un crescente potere tedesco e pensava che convincere il Paese a rinunciare al marco tedesco fosse sufficiente per evitare un’Europa tedesca.

Il cancelliere dell’epoca, Helmut Kohl, cedette e considerò l’euro il prezzo finale per una Germania unificata. Si sbagliavano entrambi. Ora abbiamo una Germania europea, non un’Europa tedesca, e l’euro non è stato in grado di impedire l’emergere di una forte potenza tedesca”.

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Il governatore ritiene che la moneta unica sia una trappola per i suoi membri, pur non facendone parte. Evidentemente è così generoso e altruista come soltanto un banchiere centrale sa essere:

È giunto il momento di svegliarsi da questo sogno dannoso e infruttuoso. Un buon punto di partenza sarebbe riconoscere che la moneta unica è una trappola praticamente per tutti i suoi membri – per ragioni diverse – non una miniera d’oro. Gli stati dell’Ue, sia all’interno che all’esterno della zona euro, dovrebbero ammettere che l’euro è stato un errore strategico. L’obiettivo di costruire una valuta occidentale globale che competa con il dollaro era una sfida per gli Stati Uniti. La visione europea degli Stati Uniti d’Europa ha portato a una guerra americana aperta e nascosta contro l’Ue e la zona euro negli ultimi due decenni.

Infine arriva l’obiettivo vero dell’uscita di Matolcsy: è sbagliato cercare di competere con chi domina il mondo (gli Stati Uniti), meglio lasciare liberi i paesi di uscirne e costruire una valuta globale (ma c’è già, è il dollaro!, gli risponderebbe The Donald)

Dobbiamo capire come liberarci da questa trappola. Gli europei devono rinunciare alle loro rischiose fantasie di creare un potere in grado di competere con gli Stati Uniti. I membri della zona euro dovrebbero essere autorizzati a lasciare la zona di valuta nei prossimi decenni e quelli rimanenti dovrebbero costruire una valuta globale più sostenibile. Celebriamo il trentesimo anniversario nel 2022 del trattato di Maastricht che ha generato l’euro riscrivendo il patto.

Insomma, il generossimo banchiere centrale ungherese, preoccupato per l’inferno a cui sono sottoposti gli altri europei (perché l’Ungheria non è nel sistema della moneta unica), chiede di fare un favore agli Stati Uniti eliminando l’euro. Non è tutto generosamente curioso?

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