Politica

La fantaipotesi di Giorgetti: un governo Lega-M5S senza Salvini

neXtQuotidiano 20/08/2019

Sembra incredibile che Salvini accetti una soluzione del genere, che farebbe diventare lui l’unico sconfitto della crisi. Ma la situazione italiana è talmente disperata e talmente poco seria che tutto può essere

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Mentre Giuseppe Conte decide di parlamentarizzare la crisi con le dimissioni da portare al Quirinale oggi dopo l’intervento in Senato, secondo i giornali Giancarlo Giorgetti ha proposto al suo capo Matteo Salvini un modo per chiudere la Crisi di Ferragosto e tornare all’alleanza tra Lega e MoVimento 5 Stelle. La fantaipotesi prevede che Salvini faccia un passo indietro e molli il ministero dell’Interno e la vicepresidenza del Consiglio. Ne parlano in molti, tra questi anche Francesca Schianchi sulla Stampa:

«Matteo, chiamati fuori da tutto. Fai come Bossi quando era potente: resta fuori dal governo. E ai Cinque stelle potrai dire: se il problema sono io, ecco risolto». L’ultimo consiglio di Giancarlo Giorgetti al suo segretario è un azzardo. Ma forse non più di altre mosse e contromosse andate in scena in questi tredici giorni di crisi di governo.

Alzarsi in Aula e fare il bis della settimana scorsa, quando, inaspettatamente, ha detto sì alla richiesta del Movimento di anticipare il voto sul taglio dei parlamentari, lasciando di stucco l’intero emiciclo: «Sfida accettata». Ora dal M5s filtra un’altra provocazione, «si può discutere con la Lega solo se Salvini si fa da parte»: ebbene, perché non spiazzarli un’altra volta, sfilando loro anche questa arma?

di maio salvini telefonata giugno - 5

Certo, rischia di essere letta all’esterno come un’umiliazione del leader del Carroccio. Ma è anche vero, si ragiona tra i leghisti, che lo stesso fondatore Umberto Bossi, alla nascita del primo governo Berlusconi, decise di non fare il ministro. Vicepresidente del Consiglio era Roberto Maroni, mentre lui, il Senatùr, comandava da fuori. E da fuori decise quando staccare la spina.

Così facendo, poi, Salvini avrebbe la possibilità di contrastare la retorica delle «poltrone»: ecco, potrebbe dire, tanto poco tengo alle poltrone che rinuncio alla mia. Ieri si è diffusa anche la voce di sue possibili dimissioni prima ancora delle comunicazioni di Conte.

Sembra incredibile che Salvini accetti una soluzione del genere, che farebbe diventare lui l’unico sconfitto della crisi. Ma la situazione italiana è talmente disperata e talmente poco seria che tutto può essere.

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