Economia
Pasquale Tridico: i nomi del governo Di Maio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-02-23
Il docente di Politica Economica all’università Roma Tre pronto a diventare ministro del Lavoro. Poi ci sono i soliti fedelissimi
Il Fatto Quotidiano oggi parla della lista dei ministri che Luigi Di Maio presenterà in chiusura della campagna elettorale: Luca De Carolis spiega che tra i ministri “politici” ci saranno molti “Di Maio Boys”, come Alfonso Bonafede, selezionato per il ministero della Giustizia, Riccardo Fraccaro, che dovrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento, e Danilo Toninelli, a cui sarebbe destinato il ministero delle Riforme. Nomi già usciti nelle anticipazioni dei giorni scorsi, ma c’è anche qualche novità:
I N N OVA Z I O N I , per un ipotetico governo dove le donne avranno ruoli di peso. Ce ne sarà una all’Interno, forse un’al tra agli Esteri. Poi ci sono i ministeri economici, e qui la partita si fa delicata. I nomi pressoché sicuri sono Pasquale Tridico, docente di Politica economica all’università di Roma Tre, collaboratore di vecchia data del Movimento, e Lorenzo Fioramonti, ordinario della stessa materia all’università di Pretoria, candidato a Romain un collegio uninominale.
Tridico, che ha partecipato spesso a eventi e convegni del MoVimento 5 Stelle, è un analista di politica economica brillante: qui possiamo leggere una sua valutazione degli effetti del Jobs Act dalla quale emerge “una verità cruciale, forse la più importante: l’occupazione non viene creata da norme ma da investimenti”. Continua a spiegare Il Fatto:
Per Tridico è pronta la poltrona di ministro del Lavoro, mentre Fioramonti dovrebbe andare allo Sviluppo economico. Dovrebbe, perché il docente è in corsa anche per un ruolo da sottosegretario a Palazzo Chigi per coordinare le politiche economiche. Ma la variante principale è il nome per il ministero all’Eco nomia. “Al Mef ci sarà un profilo di livello internazionale”, giurano dal Movimento. Dove lo ripetono senza sosta: “Que sta squadra piacerà a Sergio Mattarella”.
Insomma, la lista infarcita di fedelissimi dovrebbe essere gradita al presidente Mattarella. E per il MoVimento che doveva scardinare il sistema per ora è tutto.