«Il governo cade entro il 15 gennaio»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-19

Silvio Berlusconi è convinto che l’esecutivo Conte stia per cadere e disegna il suo diabolico piano per il resto della legislatura

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«Bisogna puntare sui dissidenti grillini, perché entro il 15 gennaio il governo salta». In queste parole attribuite da Anna Maria Greco del Giornale a Silvio Berlusconi si tratteggia il retroscena più deflagrante che in queste settimane agita Montecitorio e Palazzo Madama: quello che vede il Cavaliere iperattivo nell’impresa che gli è già riuscita una volta con Prodi tra il 2006 e il 2008: lavorare ai fianchi l’esecutivo Conte togliendo un voto per volta ai gialloverdi fino all’implosione.

«Il governo cade entro il 15 gennaio»

Berlusconi è davvero convinto di essere vicino al suo obiettivo finale (che questo sia vero è un altro paio di maniche: anche la caduta di Prodi fu costellata da una serie di “Al lupo, al lupo” e falsi allarmi). In altre occasioni è stato beccato a promettere di acquistare senatori e deputati con ottomila euro (i soldi che non dovrebbero più restituire i pentastellati pronti al Salto della Quaglia) e a contare fino a trenta grillini pronti a passare con lui quando la maggioranza di governo si regge su pochissimi voti al Senato. Ma il Cavaliere ha anche moltiplicato i suoi segnali nei confronti di Matteo Salvini, del quale ha auspicato a più riprese il ritorno a casa nel centrodestra ricevendo in risposta però solo risposte sprezzanti e dinieghi.

Adesso però è giunta l’ora di fare sul serio. Anche perché lo scenario che ha in mente Berlusconi non si limita alla caduta di Conte e alla disintegrazione dell’alleanza tra Lega e MoVimento 5 Stelle. No, il Cavaliere ha progetti anche sul resto della legislatura anche perché non ha nessuna intenzione di trascinarsi in nuove elezioni politiche mentre i sondaggi danno Forza Italia in caduta libera.

I progetti di Berlusconi per la legislatura

Ecco quindi che nella mente di Berlusconi sta nascendo pian piano un progetto che prevede di mettere a reddito i vari transfughi, ovvero di utilizzarli per votare la fiducia a un nuovo governo, la cui guida verrà offerta proprio a Matteo Salvini. Il ragionamento del Cavaliere in merito è cristallino: caro Matteo, hai l’opportunità di fare un governo con te a capo e Meloni di supporto, direi che è molto meglio che stare dietro ai seguaci delle scie chimiche, o no?

matteo salvini berlusconi condannato - 3

Se poi Salvini dovesse rifiutare l’offerta che non si può rifiutare, nei piani del Cavaliere c’è un altro nome – ovvero quello di Antonio Tajani – per guidare un esecutivo di centrodestra allargato ai transfughi degli altri partiti e a chi ha il terrore delle urne a breve (cioè quasi tutti). In entrambi i casi, è il ragionamento di Berlusconi, Salvini dovrebbe dire di no a un governo che i suoi elettori di centrodestra sicuramente preferiscono all’alleanza con quei “comunisti” del MoVimento 5 Stelle. Un dilemma del prigioniero niente male per chi si è già rimangiato il no all’Europa e all’euro e adesso dovrebbe rimangiarsi la sua parola e la firma sul contratto. Con il rischio di diventare (mediaticamente) parte del sistema invece di essere assimilato a uno dei ribelli che vuole combatterlo.

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