Gli altri grillini pronti a passare con Berlusconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-09

Lo scouting di Forza Italia tra gli esponenti M5S va avanti da qualche tempo e sta cominciando ad avere molti frutti. I rischi sono a Palazzo Madama

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Matteo Dall’Osso potrebbe essere soltanto l’inizio. L’addio del deputato disabile al MoVimento 5 Stelle che ha movimentato la giornata politica di venerdì scorso non mette certo a rischio i numeri di una maggioranza che alla Camera è solida; ma a quanto pare quella di Dall’Osso potrebbe non essere un’uscita isolata. Racconta oggi Luca De Carolis sul Fatto che da tempo Forza Italia sta lavorando ai fianchi i grillini anche a Palazzo Madama con l’obiettivo di far cadere l’alleanza gialloverde e spalancare le porte al centrodestra di governo:

E nell’ultima settimana di colloqui del genere ce ne sono stati diversi. Finiti talvolta con un caffè in buvette, con contorno di frasi ambigue sul prossimo futuro politico. Ed è la conferma di uno schema, perché a ogni forzista è stato chiesto di fare da tutor a un grillino con cui ha fatto conoscenza, preferibilmente in commissione. E di provare a blandirlo, convincendolo che questo governo durerà poco. Però la tela di Fi non si snoda solo così.

Raccontano di non meglio precisate telefonate da Milano, ad alcuni parlamentari, per invitarli a eventi o comunque per stabilire contatti. DIRETTE anche a eletti nei collegi uninominali, teoricamente più permeabili perché saliti solo all’ultimo momento sul carro del Movimento. Ma le vie del corteggiamento forzista non finiscono qui. Perché Fi e Berlusconi restano simboli difficilissimi da deglutire, anche per i 5Stelle più tiepidi o di nuovissimo conio. Così oltre ai forzisti eletti sono entrati in campo anche ex parlamentari, non solo di Fi.

silvio berlusconi

La costruzione della nuova maggioranza passa quindi per un metodo molto simile a quello che ha funzionato nel 2006-2008:

Esponenti dell’Udc o di altre schegge del mondo simil-democristiano, richiamati in missione, sempre per conto di Silvio. NARRA un altro deputato a 5 Stelle, un veterano: “Un ex collega della mia regione mi ha spiegato per almeno un quarto d’ora che è tempo di creare un gruppo di responsabili in Parlamento, per cambiare maggioranza evitando però un nuovo voto.

E non ha usato giri di parole, mi ha detto chiaramente perché era seduto su quel divanetto assieme a me”. Ed è il ritorno di un grande classico dell’era berlusconiana, i responsabili. Una variabile del gioco, che in Senato si fa più delicato. Perché a Palazzo Madamala maggioranza ha solo sei voti di margine, a cui si aggiunge qualche ex M5S che solitamente vota in linea con il governo.

Leggi sull’argomento: Perché Matteo Dall’Osso non pagherà la penale da 100mila euro del M5S

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