Gli sbarchi dimezzati nel 2019
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-12-27
Ma il risultato più importante non è tanto il calo degli sbarchi quanto la crescita delle partenze. Ovvero quei 400 ricollocamenti all’estero che indispettiscono Salvini
Il ministero dell’Interno registra un dimezzamento negli sbarchi rispetto al 2018: sono arrivati in 11.439 (al 24 dicembre), erano stati 23.210 del 2018. Ma erano stati addirittura 118.914 nel 2017. Il crollo, insomma, è nei numeri. Rispetto a due anni fa, si è a -90%. Il trend lo ha certificato anche l’Istat: il calo degli immigrati provenienti dal continente africano nel 2018 è pari a -17%. In compenso aumentano gli italiani che si trasferiscono all’estero: nel 2018 le cancellazioni anagrafiche per l’estero sono state 157 mila. Di queste partenze, 117 mila sono italiani che se ne vanno. Gli altri sono migranti che tornano a casa o vanno a cercare fortuna altrove. In complesso, dice l’Istat, sono stati 816 mila gli italiani che si sono trasferiti all’estero negli ultimi dieci anni. Quasi tre su quattro hanno circa 25 anni e vantano un livello di istruzione medio-alto. Un’emergenza anche questa, la fuga dei giovani cervelli italiani, più grave di ogni altra. Spiega oggi Francesco Grignetti su La Stampa:
È indubitabile che nel passaggio dalla maggioranza giallo-verde a quella giallo-rossa, il trend si sia invertito. Finita la guerra frontale alle Ong e ai partner europei, con Luciana Lamorgese si è passati a una gestione dialogante. Perciò la ministra ha accettato con più facilità (neanche troppa, a sentire l’ala sinistra della coalizione) gli ingressi nei porti italiani delle navi umanitarie, ma previo accordo per una reale redistribuzione in Europa. Siccome questa è la ministra che a Malta ha siglato una bozza di accordo con Francia e Germania per una redistribuzione automatica, con impegno a farli entro 4 settimane, ecco che il risultato più importante non è tanto il calo degli sbarchi quanto la crescita delle partenze. Ovvero quei 400 ricollocamenti all’estero che indispettiscono Salvini.
Prima di Natale, ad esempio, è partito da Roma un volo diretto in Germania con 132 richiedenti asilo già accettati da Berlino. Un altro è partito per Parigi il 18 dicembre con 64 richiedenti asilo a bordo. In sostanza, sono stati 392 i migranti redistribuiti in Europa da settembre. «Si tratta – fa sapere il ministero dell’Interno – di un concreto risultato legato alla più fattiva solidarietà europea, consolidata anche per effetto del pre-accordo de La Valletta: 98 trasferiti al mese rispetto alla media di 11 nei precedenti otto mesi del 2019». Stabile anche il numero dei rimpatri forzosi: sono stati 6.986 al 15 dicembre 2019, erano 6.820 al 23 dicembre 2018. Mantengono il ritmo soprattutto i rimpatri verso la Tunisia, uno dei quattro Stati che ha firmato un accordo con l’Italia per riprendersi i clandestini.
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