Cultura e scienze
Gli esperti di Zaia leggermente arrabbiati con Crisanti: «Sciacalli e zanzarologi non meritano risposta»
neXtQuotidiano 05/07/2020
Dopo essere stato criticato apertamente dall’ex professore dell’Imperial College, Giorgio Palù non si trattiene e in un’intervista al Gazzettino definisce Crisanti “zanzarologo”
Ieri il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha risposto ad Andrea Crisanti, che in un’intervista alla Stampa aveva chiamato in causa Giorgio Palù e Roberto Rigoli, i due esperti a cui il governatore si appoggia, prendendosela con “chi butta benzina sul fuoco”. Oggi Giorgio Palù non si trattiene e in un’intervista al Gazzettino definisce Crisanti “zanzarologo”:
Professor Palù, le dispiace essere tirato per la giacca?
«Ci ho pensato a lungo, ma non voglio scendere in polemica. La comunicazione scientifica seria non dovrebbe fare polemica per vendere copie. Il sale della discussione anche nella scienza è il confronto, anche tra visioni scientifiche diverse. Ma questo viene fatto tra pari, tra persone riconosciute come virologi dalla comunità scientifica internazionale o dalle riviste specialistiche. Non con quelli che si accreditano come virologi o che vengono accreditati dai giornali come tali».Intende sottolineare che Crisanti in realtà non è virologo ma parassitologo?
«Non intendo fare nomi né riferirmi ad alcuno. Io sono un virologo da sempre e dico che la discussione su questo settore si fa e si porta avanti basandosi su ipotesi scientifiche. Non so come funzioni invece tra gli zanzarologi».
Perché Palù chiama Crisanti “zanzarologo”? Dopo aver notato che l’accusa di Palù è la stessa che rivolgono a Crisanti i complottisti del web chiamando in causa Bill Gates, ricordiamo che il professore dell’Imperial College ha diretto nel 2018 uno studio pubblicato poi su Nature che dimostra che è possibile influenzare il gene che decide se dall’uovo di zanzara si svilupperà un innocuo maschio o una femmina capace di pungere e diffondere la malaria e altre malattie:
«Si chiama doublesex e potrebbe essere il tallone d’Achille di tutti gli insetti nocivi», dice il medico. Colpendo questo punto debole i maschi restano sani, ma le femmine sviluppano tratti ambigui e perdono il pungiglione. Senza femmine fertili, la riproduzione si ferma e addio malaria. Ma la stessa strategia potrebbe funzionare anche contro zika, dengue, febbre gialla. I «drive» sono elementi genetici in grado di copiarsi da soli. Usandoli, Crisanti è riuscito a favorire l’ereditarietà del gene antimalarico trasmettendolo a tutti i nuovi nati, anziché solo a una parte di loro come vorrebbe la legge di Mendel.
La ricerca dello “zanzarologo” aveva l’obiettivo ultimo di liberare il mondo dalla malaria, non certo a potenziare gli zampironi. Ma la cosa divertente è che nell’intero colloquio con Federica Cappellato Palù non chiama mai per nome Crisanti:
È deluso dal comportamento di Crisanti, che lei stesso presentò un anno fa alla stampa come suo successore?
«Non voglio parare di singole persone. Parlo in generale, sia chiaro, ma chi gode o si compiace a sollevare questioni che impattano sulla salute fa opera di sciacallaggio che non merita commento. Chi si comporta così è un personaggio in cerca d’autore e delle luci della ribalta. Sono sorpreso che chi fa comunicazione seria continui a sostenere simili polemiche in quest’abito. Ripeto, accetto la discussione anche in contrasto,ma con esperti riconosciuti del settore, non con chi si autodefinisce tale.Certe uscite si commentano da sole, fare sciacallaggio sulla sofferenza della
gente è inaccettabile».