Come ha preso Giorgia Meloni il pacco che le hanno tirato Lega e M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-01

Vengo anch’io, no tu no. Ma perché? Perché no. Illusa e disillusa, la povera Giorgia adesso pensa di passare di nuovo all’opposizione

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Prima s’offre, poi soffre. Giorgia Meloni è stata illusa e delusa da Lega e MoVimento 5 Stelle, che le avevano fatto annusare la possibilità di entrare nel governo – già ventilata e orgogliosamente smentita qualche tempo fa da Guido Crosetto – ma poi alla fine l’hanno tenuta fuori a causa di un veto posto dagli eletti e dalla base del M5S. La Meloni aveva tentato di attaccarsi al carro di Savona ministro dell’Economia nei giorni scorsi, fiutando l’aria, ma adesso voleva entrare in un governo che aveva recepito il veto di Mattarella su Savona: una logica politica tutta sua che però alla fine non aveva pagato.

Stop che la Meloni non ha gradito, ovviamente. «Mi pare di capire che Salvini abbia parlato del nostro ingresso per rafforzare il centrodestra ma abbia ricevuto il no dei 5 Stelle. Va bene, mi dispiace e non mi fa ben sperare per il futuro di questo governo», ha spiegato ai giornalisti a cose fatte. A porte chiuse ha dovuto calmare i vertici di Fdi, sul piede di guerra dopo il «niet» M5S. «Ho offerto i nostri voti – avrebbe detto la Meloni perché quando l’Italia è sotto attacco dall’estero io difendo l’Italia, anche se il presidente del Consiglio fosse uno del Pd».

guido crosetto

Durante la giornata di trattative Guido Crosetto aveva fatto sapere che FDI in ogni caso avrebbe votato solo la fiducia senza chiedere poltrone. Ma certamente. Peccato che per votare la fiducia basti dire “votiamo la fiducia” e quindi non serva alcun annuncio preventivo di entrare nella maggioranza. La stessa Meloni è passata dall’annuncio di fiducia all’annuncio di astensione. Non solo. Racconta la Stampa che a un certo punto a Giorgia il governo non è più piaciuto, chissà perché:

D’altro canto, ha aggiunto «questo governo non ci rassicura, sono pessimista sulla sua durata e sulla capacità di fare le riforme che servono». Ma la delusione non significa fare la guerra: «Facciamoli partire con un’astensione e restiamo fuori», ha concluso con il vertice di Fdi. E’ la linea che poi è passata, anche dentro al partito gira un sospetto: il no potrebbe essere arrivato a Salvini anche da Berlusconi, che non voleva trovarsi con Fi unico partito della coalizione fuori dal governo.—

Un vero peccato, perché sarebbe stato divertente sapere come avrebbe preso l’entrata in maggioranza Walter Rizzetto, ex grillino uscito in polemica con i 5 Stelle, e quella nutrita schiera di attivisti di FDI che sono ferocemente antigrillini e all’opposizione matta e disperatissima a Roma. Chissà se Giorgia, prima di chiedere di entrare in maggioranza, ha chiesto loro un parere.

Leggi sull’argomento: Come Guido Crosetto è diventato il miglior amico del M5S

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