Giancarlo Giorgetti e la Lega non più no euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-02

Il deputato Giorgetti: «Bisogna riscrivere i trattati: è possibile non uscire dall’euro purché si riscriva Maastricht»

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Giancarlo Giorgetti, deputato della Lega Nord, rilascia oggi un’intervista al Corriere della Sera in cui dice che Silvio Berlusconi può guidare la transizione verso un nuovo centrodestra e pronuncia anche parole significative sulla politica economica del Carroccio e in particolare sull’uscita dall’euro che il leader Matteo Salvini ha proposto in questi anni ma che anche Marine Le Pen con il suo Front National sta pensando di abbandonare. Come vedremo, anche Giorgetti sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’uscita unilaterale dall’euro. Prima però il deputato parla di centrodestra unito e legge elettorale:

«Gli elettori vogliono il centrodestra. Anche noi. Infatti,vogliamo che si presenti come centrodestra. Ma per farlo abbiamo bisogno di dire quali sono le alleanze. Per tanti parlare di maggioritario o proporzionale significa poco: la discriminante è tra chi vuole dire subito con chi giocherà e chi vuole fartelo sapere dopo. Credo sia più serio dirlo subito».
Come se ne esce?
«Non si capisce come ci si è entrati. Berlusconi dice che è il Pd a non volere il premio alla coalizione. Noi suggeriamo di tornare al Mattarellum, anche nel la versione che chiamano Rosatellum. Il Pd dovrebbe essere d’accordo, visto che l’ha proposta. A questo punto dovrebbe bastare un cenno di Berlusconi per tornare in commissione mercoledì e chiudere in un attimo. Il che dovrebbe far felice anche il capo dello Stato Mattarella».

giancarlo giorgetti matteo salvini
Giancarlo Giorgetti con Matteo Salvini

Poi però Marco Cremonesi gli fa notare le distanze con Forza Italia sull’Europa e Giorgetti risponde che il partito non è “sciocco” ma che è possibile non uscire dall’euro purché si riscriva Maastricht:

Voi volete uscire dall’Europa, Forza Italia no.
«Non siamo sciocchi,sappiamo bene che questo apre questioni delicate. Però occorre rivedere Maastricht in modo significativo. È nato in camera iperbarica, astratto, prima della globalizzazione. Dublino è nato prima delle guerre. La cosa giusta, non mi pare rivoluzionaria, è riscrivere i trattati: è possibile non uscire dall’euro purché si riscriva Maastricht. Lei guardi il paradosso Draghi…».
E cioè?
«Il presidente della Bce piace proprio perché opera ai confini estremi delle regole europee. Secondo i tedeschi, che lo fanno notare, lui queste regole le viola. Così come chi applaude al decreto banche: esalta il fatto che infranga le regole europee su concorrenza e antitrust».

Leggi sull’argomento: Il rossobrunismo che vota Marine Le Pen

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