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Una piccola storia sul M5S e sull’onestà percepita

Alessandro D'Amato 13/06/2018

L’assessore allo Sport del X Municipio Giampaolo Gola è accusato nell’ordinanza dell’inchiesta sullo Stadio della Roma di aver chiesto a Parnasi in cambio di una mediazione con i grillini un lavoro al CONI o all’A.S. Roma…

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C’è una piccola storia all’interno dell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle che però vale la pena raccontare perché è sintomatica di tutto l’universo del MoVimento 5 Stelle. La storia riguarda Giampaolo Gola, figlio del generale delle Fiamme Gialle Gianni Gola, manager sportivo, che ha lavorato nelle Fiamme Gialle e per Mondo Sports prima di diventare assessore allo Sport nel X Municipio, quello di Ostia. E, da oggi, indagato insieme a Luca Parnasi nell’inchiesta per il reato di cui agli articoli 346 bis comma 1 e 3 del Codice Penale, ovvero traffico di influenze illecite.

Una piccola storia sul M5S e sull’onestà percepita

Già, proprio quella Ostia che è stata commissariata per mafia e dove il MoVimento 5 Stelle ha promesso a più riprese legalità. Nel testo dell’ordinanza di custodia cautelare si legge che Gola, in qualità di pubblico ufficiale in quanto assessore allo sport del Municipio X, sfruttando le relazioni esistenti con Paolo Ferrara, presidente del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle al Comune di Roma oggi autosospesosi dal M5S, “si faceva indebitamente promettere da Luca Parnasi, presidente del consiglio di amministrazione di Eurnova SRL, a titolo di prezzo della propria mediazione illecita nei confronti di Ferrara un incarico lavorativo presso l’A. S. Roma, presso il Coni o in subordine presso la società Ampersand riferibile al Parnasi”.

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“Gli esponenti del sodalizio – si legge ancora nell’ordinanza – hanno offerto a Giampaolo Gola assessore allo Sport presso il X Municipio di Roma Capitale in ragione della posizione pubblica rivestita e della particolare vicinanza personale e di partito a Ferrara una collocazione lavorativa nella compagine sociale della AS Roma, all’interno del Coni o in società del gruppo Parnasi”. Non denaro, non tangenti, non soldi quindi: ma un posto di lavoro. Che Gola, come si legge nell’ordinanza, valuta con gioia ritenendo di poter così spiccare il volo verso nuove attività professionali.

Giampaolo Gola e il lavoro all’A.S. Roma

Gola viene avvicinato da Parnasi perché il costruttore pensa di utilizzarlo come chiave di volta per arrivare a Ferrara. Attraverso di lui si arriva alla presentazione del progetto di restyling per Ostia che giudica “una figata“, sostenendo che così la sua casa acquisterebbe di valore. Ma nelle intercettazioni piano piano il discorso si sposta sul futuro di Gola, che appare molto lusingato della possibilità che vuole offrirgli Parnasi. Il costruttore gli racconta che è pronto a proporlo a Mauro Baldissoni, dirigente della società giallorossa, oppure ad aprirgli la prospettiva di un posto al CONI o in una sua società. Perché?

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Perché, come gli spiega candidamente Parnasi, gli servono persone che abbiano una conoscenza del mondo a 5 Stelle, perché vuole sviluppare delle entrature e pare che con gli uomini di Ostia (lui e Ferrara) abbia trovato il modo giusto per infilarsi nel M5S. Il tutto accade sotto gli occhi dei paladini della legalità e dell’onestà, che nemmeno sembrano rendersi conto del fatto che stanno finendo in un gioco molto pericoloso e molto più grande di loro.

Roberta Lombardi e Parnasi

La vicenda va inquadrata all’interno delle accuse della procura, ma soprattutto dimostra che non serve poi molto per riuscirsi ad accreditare all’interno del MoVimento 5 Stelle come ha fatto Luca Parnasi. Che, sempre secondo l’ordinanza, si spese in una “attività di promozione in favore del candidato alla Regione Roberta Lombardi” al fine di ottenere “favori del mondo 5 Stelle”. In questo modo “egli rafforza i suoi legami con Paolo Ferrara e con Marcello De Vito – scrive il gip -, che gli hanno avanzato tale richiesta in quanto ricoprono rilevanti incarichi nell’ambito dell’amministrazione capitolina. I due svolgono un ben preciso ruolo nell’approvazione nel progetto dello stadio”‘. La Lombardi ha fatto sapere di averlo incontrato una sola volta alla Camera ma anche di non aver ricevuto alcun contributo da lui.

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L’imprenditore punta a creare “presupposti per lo sviluppo di ulteriori progetti imprenditoriali, essendo la Lombardi, oltre che candidata alla Regione, personaggio di spicco dei 5 Stelle a livello nazionale e quindi destinata, in ipotesi di un successo elettorale della sua compagine nelle elezioni politiche, a ricoprire ruoli decisionali nel nuovo assetto che si determinerà all’esito del voto”. In riferimento al ruolo di Ferrara, il GIP spiega che questa richiesta fatta a Parnasi “così come quella di elaborazione di un progetto di restyling del Lungomare di Ostia, risponda all’esigenza di guadagnarsi consenso e credibilità, seppure non non nei confronti degli elettori, ma all’interno del Movimento“. Anche nel caso di Ferrara come in quello dell’accreditamento presso la Lombardi non girano quindi soldi ma favori. Ma è impossibile non notare come siano esponenti di un partito politico che negli anni ha fatto del Torquemadismo nei confronti degli avversari politici una ragione di vita elettorale. Forse proprio loro dovrebbero cominciare a preoccuparsi anche dell’onestà percepita.

EDIT 14 giugno: Ieri sera Giuliana Di Pillo ha revocato le deleghe a Gola.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle

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