Gallera pensa che se l’errore sull’indice di trasmissibilità lo fanno in due vale la metà

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-25

“Sono andato a vedere sul sito del ministero della Salute e sa cosa dice? – ha poi aggiunto Gallera – Sotto una dichiarazione del ministro Speranza si dice che se l’indice è 0,7 vuol dire che una persona non infetta: è un concetto corretto, questo?”, si domanda l’assessore alla Sanità. “E quindi per caso due torti fanno una ragione?”, viene da rispondergli

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Dopo aver attraversato la soglia del ridicolo ed essere approdato sull’orlo della disperazione, l’assessore alla sanitahahahah della Regione Lombardia Giulio Gallera oggi a Mattino 5 per difendersi dall’evidenza di non aver capito cosa sia l’indice di trasmissibilità ha pensato bene di prendersela con il governo.  “Ho cercato di rendere chiaro un concetto che non è così semplice” e “di enfatizzare il fatto che c’è un rallentamento” nei contagi, ha esordito Gallera. Che poi ha accusato: “Sono andato a vedere sul sito del ministero della Salute e sa cosa dice? – ha poi aggiunto Gallera – Sotto una dichiarazione del ministro Speranza si dice che se l’indice è 0,7 vuol dire che una persona non infetta: è un concetto corretto, questo?”. “È scritto in maniera testuale sul sito del ministero degli Interni, qualcuno ha lapidato il dirigente del ministero degli Interni o il ministro Speranza?”, si chiede concludendo l’assessore.

Gallera pensa che se l’errore sull’indice di trasmissibilità lo fanno in due vale la metà

Ora, a parte che ci immaginiamo domani Gallera commettere un omicidio e poi a chi gli chiede spiegazioni rispondere “Ah, io? E allora Caino?“, va detto che sul sito del ministero della Sanità (e non dell’Interno), e precisamente in questa pagina, c’è scritto testualmente proprio quello che dice Gallera:

Il valore R0 (si legge R con zero) è un parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Il valore R0=1 indica che un singolo malato contagerà una persona, se il valore è R0=2 un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore R0, quindi, tanto risulta più elevato il rischio di diffusione dell’agente infettivo. Il tasso di contagiosità dipende dalle caratteristiche biologiche del patogeno. Ad esempio il virus del morbillo è molto più contagioso del nuovo coronavirus, con un valore di R0 che può arrivare anche a 18, mentre quello dell’influenza è pari a circa 1,3.

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R0 varia anche in funzione del numero dei contatti della persona infetta, ossia bisogna considerare anche quante persone incontra e per quanto tempo. In Lombardia, prima dell’introduzione delle misure restrittive, il tasso di contagiosità è stato anche R0=4. L’obiettivo delle misure di contenimento come, ad esempio, il distanziamento sociale è, quindi, la riduzione di R0 ad un valore inferiore a 1. Se R0 fosse ad esempio pari a 0,7, significherebbe che una persona non contagerà più nessuno e l’epidemia sarebbe contenuta.

E, quindi, pur ricordando che due torti non fanno nessuna ragione, va segnalato che una persona può ancora contagiare una o più persone se viene a contatto con loro senza protezione e invece, come spiega invece l’ISS sul suo sito, “R0 è funzione della probabilità di trasmissione per singolo contatto tra una persona infetta ed una suscettibile, del numero dei contatti della persona infetta e della durata dell’infettività questo ci dice che riducendo almeno uno dei tre parametri possiamo ridurre tale valore e quindi poter controllare, o almeno ritardare, la diffusione del patogeno ad altre persone”. Se l’indice è inferiore a uno significa solo che l’epidemia in quella fase è più contenuta. Il resto è più che altro un “E allora le foibe?” di cui un assessore potrebbe anche fare a meno.

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