La squallida strategia di Fratelli d’Italia dietro la “schedatura” degli omosessuali a Ferrara

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-24

Qualche giorno fa il capogruppo di FdI al Comune di Ferrara ha depositato un’interpellanza per chiedere quante famiglie omosessuali abbiano ottenuto l’affidamento di minori alla luce di un non meglio precisato “movente ideologico LGBT” dietro il sistema degli affidi. Si scopre poi che tutto fa parte di una strategia per le prossime regionali. In pratica il partito di Giorgia Meloni soffia sul fuoco dell’omofobia per prendere qualche voto in più

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«Quanti bambini ad oggi siano stati affidati a persone single (e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali) e quanti bambini a coppie omosessuali nel nostro comune». Questo si legge nell’interpellanza al Sindaco Alan Fabbri presentata da Federico Soffritti, capogruppo di Fratelli d’Italia a Ferraral’intervista di Soffritti a La Zanzara di Radio 24Il caso era esploso dopo dove il consigliere comunale di FdI aveva affermato di essere contrario all’affidamento di minori a coppie omosessuali  «perché comunque sono consigliere comunale di Fratelli d’Italia e sono su quella linea».

L’interpellanza per schedare gli omosessuali a Ferrara

Secondo Soffritti non c’è alcuna “schedatura” o “mappatura” delle persone omosessuali che sono anche genitori affidatari. Anzi su Facebook ha spiegato che «affermare della richiesta di una schedatura per i gay è una falsità messa in circolo dall’opposizione» ricordando come «nel 1996 nel modenese una famiglia, padre, madre e nonni, si suicidarono per accuse di pedofilia». Ora a parte il fatto che il caso accade a Sagliano Micca, che è in provincia di Biella e non a Modena non si capisce in che modo questo possa essere una giustificazione della richiesta presentata nell’interpellanza di Soffritti. Non si vorrà mica associare pedofilia ed omosessualità? Nella bassa modenese invece si verificarono i fatti raccontati nell’inchiesta “Veleno”, una serie di podcast di Repubblica che secondo l’autore Pablo Trincia è legata a Bibbiano (ma che secondo Claudio Foti è un’inchiesta illusionista). E la storia dei “Diavoli della Bassa” riguardava satanisti, non omosessuali.

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Perché in quell’interpellanza si chiede proprio di sapere quanti single e e quante coppie omosessuali abbiano in affido dei bambini. Non si chiede quanti bambini siano stati affidati a famiglie eterosessuali o a famiglie eterosessuali con figli. Anzi si chiede al sindaco e alla giunta di fornire informazioni «riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico LGBT dietro il complesso sistema degli affidi dei minori».

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Il sistema degli affidi dei minori sarebbe infiltrato dalla lobby gay? Soffritti ne è convinto perché più sopra nella sua interpellanza parla di come dall’inchiesta “Angeli e Demoni” stia emergendo «un discutibile movente ideologico di stampo LGBT». Vale la pena di ricordare che c’è una sentenza della Corte di Cassazione ( 601/2013) che stabilisce che l’affermazione secondo la quale «sarebbe dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale, si basa su un mero pregiudizio e non su certezze scientifiche o dati di esperienza».

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Eppure i fatti e le carte dell’inchiesta di Bibbiano parlano chiaro: tra gli affidi contestati solo uno riguarda una coppia omosessuale. Difficile quindi parlare di sistema, movente ideologico o quant’altro sia per quanto riguarda Bibbiano sia per quanto riguarda la gestione degli affidi a livello nazionale. Si tratta insomma di una fake news ma cosa c’è di meglio che associare agli “orchi” che rubano i nostri figli, al partito “che se li vende” (come dice Di Maio) anche la storia degli omosessuali che li comprano?

Come Fratelli d’Italia sta cavalcando Bibbiano per raggranellare qualche voto

In fondo lo sanno tutti che i gay sono quelli che comprano i bambini con l’utero in affitto (poco importa che vi ricorrano anche molte coppie eterosessuali). Ed è inutile nascondercelo, il movente è il fatto che una delle indagate nell’inchiesta di Bibbiano è omosessuale. È unicamente questo il motivo per cui oggi assistiamo al tentativo di criminalizzare uno specifico orientamento sessuale ( che cosa potremmo dire degli abusi perpetrati all’interno di sane ed etero famiglie tradizionali?).

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Ma sarebbe facile derubricare questa interpellanza come l’iniziativa solitaria di un consigliere comunale. A fare chiarezza ci pensa proprio Soffritti che non vuole passare per il cattivo della situazione. E così per tramite di un amico comune decide di contattare Manuela Macario  di Arcigay Ferrara per spiegare che lui non è affatto omofobo, anzi. E racconta che lui stava solo eseguendo gli ordini perché quell’interpellanza fa parte di una strategia di Fratelli d’Italia in vista delle prossime regionali. La toppa è peggio del buco, perché si scopre così, per ammissione di un eletto del partito di Giorgia Meloni (che ultimamente ha qualche problema con le dichiarazioni omofobe di eletti in FdI), che c’è una strategia politica per la criminalizzazione delle persone LGBT solo per prendere voti. La dimostrazione che a Fratelli d’Italia non interessano i bambini di Bibbiano, interessa usare Bibbiano e un fantomatico “movente ideologico LGBT” per conquistare più poltrone.

Leggi sull’argomento: Le immagini di Bibbiano che non si sono viste da nessuna parte, tranne che al Tg2

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