Francesca Donato ha votato contro la risoluzione del Parlamento europeo sull’embargo al gas russo

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-07

L’eurodeputata ex leghista Francesca Donato è tra i 22 ad essersi opposti all’embargo al gas russo chiesto alla Commissione europea

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Tra i 22 eurodeputati ad aver votato contro la risoluzione del Parlamento europeo che chiedeva alla Commissione un embargo sul gas e sul petrolio russo c’è anche Francesca Donato, eletta nella Lega e ora tra i “Non Iscritti”. Euroscettica e dalle posizioni filo-moscovite, proprio ieri intervenendo in Aula a Strasburgo aveva parlato delle “stragi di civili citate dal governo ucraino”, riferendosi al massacro di Bucha, dicendo di avere “molti dubbi sulla veridicità di quanto accaduto” e chiedendo “un’inchiesta indipendente in Ucraina per indagare sulla reale dinamica dei fatti e sulle reali responsabilità”.

Francesca Donato ha votato contro la risoluzione del Parlamento europeo sull’embargo al gas russo

La risoluzione è comunque passata a larga maggioranza, con 513 voti favorevoli, 22 contrari e 19 astensioni. Gli eurodeputati italiani che hanno partecipato al voto si sono espressi tutti a favore, tranne lei. Le misure, chiede il Parlamento, dovrebbero essere accompagnate da un’azione volta a continuare ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ue nel breve termine e da dettagliate tappe da seguire per eventualmente revocare le sanzioni “nel caso in cui la Russia adotti provvedimenti intesi a ripristinare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e ritiri completamente le proprie truppe dal territorio ucraino”.

L’Eurocamera chiede di isolare la Russia

I deputati chiedono inoltre ai leader Ue di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali, come l’Unhcr, l’Interpol, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Unesco e altre, per dare “un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore”. A differenza di quanto chiesto da Donato, che voleva un’inchiesta “indipendente” in Ucraina, la maggioranza dell’aula ha chiesto – riguardo alle atrocità, “che innegabilmente si configurano come crimini di guerra”, commesse dalle truppe russe in Ucraina e in particolare a Bucha – l’istituzione di un tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini in Ucraina.

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