Francesca Benevento: la consigliera M5S aggredita al XII Municipio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-09

Strattonata e portata fuori con la forza dall’aula in cui si svolgeva una riunione della maggioranza grillina: alla fine ha presentato querela per aggressione ai carabinieri

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«Non volevano farmi partecipare alla riunione di maggioranza e si sono adirati per le mie dichiarazioni in consiglio sulla discarica di Ponte Malnome»: per questo, ha raccontato la consigliera municipale al XII Francesca Benevento, è stata aggredita, strattonata e portata fuori con la forza: alla fine ha presentato querela per aggressione ai carabinieri.

Francesca Benevento: la consigliera M5S aggredita

Nella querela per aggressione presentata alla stazione di Gianicolense, la Benevento racconta la sua versione dei fatti: stava partecipando a un consiglio comunale in via Fabiola quando è stata convocata durante una pausa dei lavori una riunione di maggioranza per decidere l’orientamento e il voto sulle mozioni. Quando la Benevento è entrata nella saletta adibita, un’altra consigliera “mi ha afferrato con violenza per un braccio e strattonandomi mi ha spinto fuori, dicendomi testuali parole: «Devi uscire fuori non puoi partecipare»”. Poi un altro consigliere, che nella denuncia viene citato per nome e cognome, “si avvicinava a sua volta verso di me e con violenza mi strattonava spingendomi fuori dalla saletta. Non potendo opporre resistenza, cercavo soccorso da parte della polizia municipale, senza però trovare alcuno di loro in quanto allontanatisi per l’interruzione del consiglio”. Dopo lo scontro la consigliera che per prima l’aveva approcciata, secondo il suo racconto, le ha detto: “Denunciami, denunciami, tanto ti testimonieranno tutti contro”.

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Secondo il racconto, la consigliera è successivamente tornata alla carica presso l’ufficio di presidenza dove la riunione stava continuando, ma qui è stata bloccata dalla presidente del Municipio XII Silvia Crescimanno, moglie del presidente della Commissione Ambiente del Campidoglio Daniele Diaco: la presidente le diceva di non entrare in quanto quello era il suo ufficio, ma dopo qualche scambio di battute i consiglieri di maggioranza sono usciti dalla stanza ponendo fine alla riunione. Benevento fa parte dei dei trentatré grillini che sono in causa con il M5S per l’uso del nome e del simbolo dell’Associazione MoVimento 5 Stelle 2009. Lei stessa racconta che a far adirare i grillini della maggioranza di via Fabiola è stato il suo intervento in Aula in cui ha criticato la scelta di Ponte Malnome come discarica di servizio dopo il rogo del TMB Nuovo Salario.

EDIT 10 gennaio 2019: Interpellato da RomaToday, uno dei due consiglieri querelati, Domenico Basile, smentisce in maniera categorica di aver sfiorato Benevento: “Non so niente della querela, se e quando arriverà agirò di conseguenza chiedendole i danni. Non l’ho nemmeno toccata, ho semplicemente invitato tutti a uscire, non solo lei, perché la stanza serviva per la capigruppo”.

Leggi sull’argomento: Come gli iscritti al M5S sono finiti improvvisamente fuori dal M5S

 

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