La bufala della foto del cadavere di Mario Cerciello Rega sotto un lenzuolo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-30

A qualcuno difetta il senso di pietà per un servitore dello Stato morto facendo il suo dovere. Ad altri – che arrivano ad usare il cadavere di un uomo per sterili diatribe online – manca invece il senso della misura. Ma il problema è un altro: quelli che vogliono che “si parli del carabiniere ucciso” non sanno nemmeno che Cerciello Rega è morto in ospedale e non in mezzo ad una strada

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La foto di Gabriel Natale-Hjorth bendato e ammanettato all’interno di una stazione dei Carabinieri ha suscitato due reazioni diametralmente opposte. Ci sono quelli che hanno capito cosa significa quello scatto e quali implicazioni può avere. E ci sono quelli che invece minimizzano, dicono che una benda sugli occhi che volete che sia, che quello è un assassino (in realtà semmai è il complice del presunto omicida). Addirittura c’è stato uno psicologo che ha fatto un “esperimento” mettendosi una benda sugli occhi per dimostrare quanto non sia per niente una forma di tortura.

Come i patridioti usano la foto di un cadavere per non affrontare la realtà

Per alcuni c’è un unico modo per contrastare efficacemente quella foto: mostrare quella del corpo del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il popolo lo chiede da giorni, “fateci vedere il cadavere” gridano sulle loro bacheche (che è un po’ come “parlateci di Bibbiano”). In fondo è ovvio: chi non ha rispetto per una persona in stato di arresto che rispetto può avere per un morto? Nessuno, perché arrivare ad esibirne il cadavere solo per “vincere” un dibattito e segnare il punto della vittoria denota una totale mancanza di rispetto e sensibilità. Significa non pensare che quella foto continuerà a girare per anni e che tra anni la vedova del vicebrigadiere o i suoi genitori potrebbero trovarsela di nuovo davanti.

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E prima o poi doveva succedere, la foto doveva saltare fuori ed essere pubblicata. Ci ha pensato la pagina Facebook Polstrada Fanpage Site (che in precedenza si chiamava Polizia di Stato Fanpage Site). Non è una pagina ufficiale della Polizia ma una pagina di sostenitori delle forze dell’ordine che ha deciso di rispondere per le rime a quelli che “si indignano per la fascia sugli occhi di un assassino”. L’immagine, pubblicata ieri pomeriggio, ha già superato le tremila condivisioni.

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Condivisioni di cittadini che finalmente hanno l’arma perfetta per rispondere a quelli che scrivono che il sospettato non doveva essere bendato e che la foto di Natale-Hjorth non doveva essere scattata e pubblicata sulle chat dei Carabinieri. Il problema è che quella foto non è la foto di Mario Cerciello Rega. Non si sa chi sia quella persona che giace per terra sotto un lenzuolo ma di sicuro non è il vicebrigadiere ucciso nella notte tra il 25 e il 26 luglio.

Perché la foto è fake e non c’entra nulla con l’omicidio di Cerciello Rega

Il motivo è semplice: Mario Cerciello Rega è morto al pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito di Roma. Dopo essere stato accoltellato il militare si è accasciato a terra, il collega Andrea Varriale ha chiamato i soccorsi che sono giunti sul posto e dopo aver stabilizzato il ferito l’ambulanza del 118 lo ha trasportato in ospedale. Questo è scritto nell’ordinanza del GIP che ha confermato il fermo dei due americani e che riassume i fatti di quella notte. Lo scatto quindi sembra essere una foto di archivio di un fatto di cronaca che nulla ha a che fare con l’omicidio di Cerciello Rega.foto cerciello rega polstrada fan site fake bufala - 3

Ma da dove arriva quella foto? L’immagine è stata utilizzata dal sito StrettoWeb a corredo di un articolo pubblicato alle 9:41 del 26 luglio (ovvero una quarantina di minuti dopo il primo lancio delle agenzie). Successivamente la foto è stata rimossa e all’articolo sono state aggiunte le foto degli agenti della scientifica che effettuano i rilievi sul luogo dell’aggressione. La stessa foto risulta presente sul sito “Il Valore Italiano” in un articolo pubblicato il 26 luglio. In nessuno degli articoli è in qualche modo menzionato il fatto che quella sia realmente la foto del cadavere di Cerciello Rega. Ma ai patrioti indignati, a difensori dell’onore dell’Arma dei Carabinieri che gettano un cadavere in pasto all’Internet questo pensiero non è passato nemmeno per la testa. Se il post della pagina dei fan della Polstrada fosse stato pubblicato il 26 luglio si potrebbe anche trovare una giustificazione, dire che a caldo era impossibile dire che quella foto non era vera. Ma alla data della pubblicazione era invece già noto il dettaglio che Cerciello Rega era deceduto al Santo Spirito.

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