Firme false a Palermo, ora c'è il pentito a 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-11

Un attivista del MoVimento 5 Stelle sarebbe a colloquio con i magistrati e si sarebbe autoaccusato di aver partecipato alla riproduzione delle firme false per la presentazione della lista alle Comunali di Palermo del 2012. Lo scrive Livesicilia e lo riportano molte agenzie di stampa. Come si apprende da fonti giudiziarie, un attivista del Movimento …

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Un attivista del MoVimento 5 Stelle sarebbe a colloquio con i magistrati e si sarebbe autoaccusato di aver partecipato alla riproduzione delle firme false per la presentazione della lista alle Comunali di Palermo del 2012. Lo scrive Livesicilia e lo riportano molte agenzie di stampa. Come si apprende da fonti giudiziarie, un attivista del Movimento 5 Stelle, avrebbe deciso di raccontare ai magistrati della Procura che indagano sulla vicenda, quanto accaduto nel 2012. L’attivista avrebbe raccontato ai pm non solo di avere partecipato alla riproduzione di firme false per la presentazione della lista per la candidatura a sindaco di Riccardo Nuti, oggi deputato M5S, ma avrebbe anche fatto i nomi di chi c’era in quell’occasione. Tra ieri e oggi i magistrati avrebbero già interrogato, nei locali della Digos di Roma, come persone informate sui fatti, alcune persone. Secondo indiscrezioni, anche dei deputati pentastellati. Tra cui Giulia Di Vita e Andrea Cecconi. Da qualche giorno il procedimento penale non è più a carico di ignoti ma ci sarebbero i primi iscritti nel registro degli indagati i cui nomi sono ancora top secret. Pronti già gli inviti a comparire per gli indagati che saranno interrogati nei prossimi giorni dall’aggiunto Dino Petralia e dalla pm Claudia Ferrari, titolari dell’inchiesta.

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Vincenzo Pintagro, l’attivista che ha fatto i nomi degli onorevoli nel caso delle firme false a Palermo

Il testimone, che confermerebbe la storia raccontata dall’attivista Vincenzo Pintagro in tv, si sarebbe autoaccusato e avrebbe confermato che, accortisi di un errore formale nelle indicazioni relative a uno dei sottoscrittori della lista, alcuni 5 stelle avrebbero apportato la correzione e ricopiato centinaia di firme dalle originali raccolte. Sul caso la procura indagò, in seguito a un esposto anonimo con l’ispettore della Digos Giovanni Pampillonia, già nel 2013, ma l’inchiesta venne archiviata. Dopo la denuncia dell’attivista è stata aperta una nuova indagine, prima a carico di ignoti, poi di noti.

Leggi sull’argomento: Firme false a 5 Stelle, in arrivo le sospensioni a Palermo?

 

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